Approda online il Gioco dell’oca “in quarantena”

L’idea della Lumsa: il successo sui social e la web app finanziata dal Miur. Regole legate alla pandemia: i comportamenti rischiosi fanno retrocedere

Sbarca online, con una web app gratuita finanziata dal ministero dell’Istruzione, il gioco “L’oca va a scuola. Il gioco dell’oca e la scuola al tempo del Covid-19”, sviluppato dalla cattedra di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni dell’Università Lumsa. Una rivisitazione del tradizionale Gioco dell’oca, realizzata per sensibilizzare i più piccoli e le più piccole sui comportamenti virtuosi da adottare e sui comportamenti rischiosi da evitare a scuola, e non solo, al tempo del coronavirus.

«La prima versione, il “Gioco dell’oca in quarantena”, è nata durante il lockdown del 2020 dal desiderio di stare insieme oltre le ore di lezione – racconta la docente Paula Benevene, che insieme ad alcune sue studentesse del corso di laurea magistrale ha ideato le prime stesure del tabellone -. Abbiamo cominciato a divulgare l’iniziativa sui social e il successo è stato immediato: non solo centinaia di famiglie e docenti hanno scaricato gratuitamente il tabellone ma il gioco è stato anche tradotto in lingua spagnola, inglese e portoghese». Un risultato che ha condotto il team di lavoro alla creazione di una web app, disponibile online, in cui fondamentale è stato il coinvolgimento degli insegnanti e allievi del 17° Circolo didattico Andrea Angiulli di Napoli che hanno preso parte al progetto, arricchendone il tabellone e realizzando dei disegni sui temi affrontati.

Le regole restano le stesse del Gioco dell’oca classico ma con una differenza essenziale: ogni casella del tabellone presenta nozioni e comportamenti positivi, che consentono al giocatore di avanzare, o rischiosi, che invece fanno retrocedere o saltare il turno. Vince il giocatore che arriva per primo al traguardo: è qui che il virus risulta finalmente sconfitto. In questa nuova versione, che ha visto la collaborazione del disegnatore Mario Libera e del musicologo Tullio Visioli, «abbiamo provveduto ad aggiornare le caselle obsolete e a rendere più articolato il gioco – fa sapere la docente -. In alcuni casi, infatti, i bambini vengono coinvolti con delle domande dirette sulle misure di prevenzione. L’eventuale risposta corretta consente di annullare l’effetto negativo della casella».

Ancora, “L’oca va a scuola” contiene anche molti riferimenti alle buone norme di convivenza e pratiche di solidarietà, come gettare la mascherina usata nel contenitore del materiale non riciclabile o portare la spesa a casa dei nonni. Un gioco che si propone, dunque, come strumento educativo capace, da una parte, di «far acquisire ai bambini consapevolezza sui comportamenti da adottare ed evitare, dall’altra di aiutarli a elaborare le emozioni negative vissute durante il periodo di pandemia – conclude Benevene -. Inoltre, attraverso il divertimento, si intende far capire ai più piccoli che anche loro svolgono un ruolo attivo nella lotta al coronavirus».

26 luglio 2021