Angelicum, nasce l’Istituto San Giovanni Paolo II

L’inaugurazione il 18 maggio, nel centenario della nascita del Papa polacco, «il più illustre alunno di codesta università», ha ricordato Francesco. La cultura come luogo di trasmissione della fede

Sono parole di apprezzamento, e insieme un monito per continuare a «essere Chiesa in uscita, che non si accontenta di conservare e amministrare l’esistente ma vuole essere fedele alla sua missione», quelle rivolte da Papa Francesco alla comunità accademica della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino-Angelicum con una lettera, in occasione dell’inaugurazione, nella giornata di ieri, 18 maggio, dell’Istituto di cultura “San Giovanni Paolo II”.

Le attività del nuovo centro di studio e ricerca, che ha sede nel rione Monti, sono state avviate, con una cerimonia trasmessa in streaming sui canali ufficiali dell’ateneo,proprio nel giorno del centenario della nascita di Karol Wojtyla,«il più illustre alunno di codesta università» ha scritto il pontefice, riferendosi agli studi del papa polacco compiuti nell’ateneo dell’ordine dei Domenicani tra il 1946-1948. In particolare «San Giovanni Paolo II è di quest’opera al tempo stesso l’ispiratore e il primo e più importante artefice – ha scritto Francesco -, con il ricco e multiforme patrimonio che ha lasciato e, prima ancora, con l’esempio del suo spirito aperto e contemplativo, appassionato di Dio e dell’uomo, del creato, della storia e dell’arte».

Il Papa, guardando alle vicende dolorose della vita di Wojtyla, ha osservato come «i drammi epocali e le sofferenze personali, interpretate nella luce dello Spirito, lo condussero a sviluppare con singolare profondità la riflessione sull’uomo e sulle sue radici culturali, come riferimento imprescindibile per ogni proclamazione del Vangelo». Quindi Francesco si è detto «lieto che questa iniziativa si realizzi nell’Università San Tommaso d’Aquino» poiché «l’Angelicum ospita una comunità accademica costituita da professori e studenti provenienti dal mondo intero ed è un luogo adatto per interpretare le importanti sfide delle culture di oggi».

Il rettore dell’Angelicum padre Michał Paluch, che nella mattina aveva concelebrato con il Papa la Messa sulla tomba di San Giovanni Paolo II nella basilica di San Pietro, nel suo discorso di apertura ha affermato che «per la comprensione della strategia spirituale e intellettuale di Wojtyla è cruciale recuperare dal suo grande patrimonio il tema della cultura, che sembra a volte essere stato messo un po’ da parte». Quindi si è detto riconoscente a Bergoglio «per il suo appoggio» al nuovo progetto accademico, sottolineando come «i due Papi abbiano una visione comune della cultura, intendendola come luogo per la trasmissione della fede». Ancora, il grazie di Paluch ai rappresentanti delle due fondazioni polacche, Futura Iuventa e Saint Nicholas, che sostengono il nuovo Istituto e i cui referenti, collegati in videoconferenza, hanno portato il loro saluto. Ancora, tra gli altri, l’intervento del cardinale Stanisław Ryłko, collaboratore di tre Papi, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, che ha parlato del nascente istituto di cultura intitolato al pontefice polacco come di «uno speciale dono di compleanno, di sicuro molto gradito», definendolo «non una mera aggiunta all’ateneo ma il suo nuovo cuore pulsante».

In conclusione, Rémi Brague, docente di Filosofia medievale all’Università Ludwig Maximilian di Monaco ha tenuto una lezione inaugurale su “L’importanza della cultura: pensare con Giovanni Paolo II”.

19 maggio 2020