Ancora una chiesa sotto attacco in Myanmar

Si tratta del Sacro Cuore di Gesù, a Doukhu: completamente distrutto uno dei campanili. A Loikaw, evacuate tutte le parrocchie; pochissime le persone in città

La chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Doukhu e la cattedrale di Cristo Re a Loikaw. Non si fermano, in Myanmar, attacchi aerei e bombardamenti, che colpiscono anche i luoghi di culto. Nella giornata di ieri, 12 gennaio, è stato completamente distrutto uno dei due campanili della chiesa parrocchiale di Doukhu. Sotto attacco anche Loikaw, «colpita quasi ogni giorno da armi, bombardamenti aerei ed elicotteri», racconta all’Agenzia Sir padre Francis Soe Naing, cancelliere della diocesi. «Le persone scappano alla ricerca di un luogo sicuro – aggiunge – e sono ormai pochissime quelle rimaste in città».

Nella cattedrale, intitolata a Cristo Re, sono accolti da giorni circa 200 sfollati: per lo più donne, bambini, anziani e malati. «Il rischio è molto grande. Siamo nel bel mezzo di un campo di battaglia», riferisce ancora il religioso. Basti pensare che su una popolazione di 90mila persone, circa 50mila – vale a dire due terzi degli abitanti – è fuggita dalle proprie case alla ricerca di luoghi più sicuri. Loikaw è diventata una città deserta. Con gli sfollati rifugiati nel complesso della cattedrale, pochissimi sacerdoti e suore. «Saremo qui fino a quando la situazione ce lo consentirà – ancora le parole di padre Francis, raccolte dal Sir -. Tutte le parrocchie (sei) della città di Loikaw sono già state abbandonate. Non sappiamo cosa ci succederà. Tuttavia, crediamo che Dio ci proteggerà». E intanto si prega, si portano avanti attività didattiche e ludiche per i più piccoli e si condividono i pasti. Gli sfollati sono stati sistemati all’interno della cattedrale, con i pochi beni ancora in loro possesso.

13 gennaio 2022