Ancora un morto per il freddo sulle strade di Roma

Un uomo senza fissa dimora ritrovato riverso in terra da un passante intorno alle 7 del mattino. Valastro (Croce rossa italiana): «Non è la prima volta. È inaccettabile»

Erano le 7 di questa mattina, martedì 17 gennaio, quando lo ha trovato un passante: un uomo senza fissa dimora, riverso in terra nei pressi di Porta Maggiore, vicino all’area di sosta dei taxi, non lontano da un gabbiotto. Il personale del 118 intervenuto non ha potuto fare nulla per lui, se non accertarne il decesso. L’uomo – non ancora identificato -, senza evidenti segni di violenza sul corpo, potrebbe essere morto a causa del freddo, viste le temperature sensibilmente più basse nella notte. La prima vittima del freddo dell’anno appena iniziato, dopo che a dicembre il Campidoglio aveva presentato il piano freddo. Nelle parole del sindaco Roberto Gualtieri, l’obiettivo era proprio quello di «adottare e coordinare appropriati interventi con particolare riguardo ai senza fissa dimora» in caso di «grande freddo».

«Morire di freddo perché si è senza dimora è inaccettabile», è il commento del neo eletto presidente di Croce rossa italiana Rosario Valastro, che evidenzia il ripetersi nella Capitale, con l’arrivo del freddo, di «tragedie che non vorremmo mai vivere». Per Valastro, «c’è una situazione che è fuori controllo, segno di un’impotenza a dare risposte concrete che siano vicine al trovare soluzioni. Nonostante gli sforzi che a livello locale si compiono per far fronte alle varie emergenze, come quella del freddo – prosegue -, le persone senza dimora continuano a essere non solo numerose ma lasciate in una condizione di quasi abbandono, nonostante l’aiuto che ricevono da parte delle associazioni di volontariato. La Croce Rossa a Roma, come in altre città, è attiva con servizi di assistenza e spesso rappresenta l’unica forma di sostegno». In questo quadro, «sarebbe arrivato il momento di porre la questione non solo in termini di intervento a livello locale, dove esiste una sinergia tra istituzioni e associazioni che in qualche modo è operativa, ma di porla a livello nazionale. Tra le tante emergenze italiane ci dovrebbe essere anche quella per i più fragili».

17 gennaio 2023