Ancora un appello del Papa per la Siria
Parole pronunciate in gran parte a braccio, al termine dell’udienza generale: «I responsabili dei bombardamenti devono dare conto davanti a Dio»
Parole pronunciate in gran parte a braccio, al termine dell’udienza generale: «I responsabili dei bombardamenti devono dare conto davanti a Dio»
Al termine dell’udienza generale, prima dei saluti finali in lingua italiana, Francesco è tornato a parlare della Siria e delle «notizie drammatiche» che arrivano da Aleppo. Un appello, il suo pronunciato in gran parte a braccio, per la pace e per la protezione anzitutto dei civili. «Il pensiero – ha detto – va un’altra volta all’amata e martoriata Siria». Quindi, la preoccupazione particolare per la città martire, divenuta ormai simbolo del conflitto siriano: «Continuano a giungermi notizie drammatiche sulla sorte delle popolazioni di Aleppo, alle quali mi sento unito nella sofferenza, attraverso la preghiera e la vicinanza spirituale».
Nelle parole di Francesco, «profondo dolore e viva preoccupazione» per quanto accade «in questa già martoriata città, dove muoiono bambini, anziani, ammalati, giovani, vecchi, tutti». E infine un’ulteriore esortazione: «Rinnovo a tutti l’appello a impegnarsi con tutte le forze nella protezione dei civili, quale obbligo imperativo ed urgente. E un appello alla coscienza dei responsabili dei bombardamenti – ha concluso, ancora fuori testo -, che devono dare conto davanti a Dio».
28 settembre 2016