Ancora oggi fedeli contro i regimi, per «giustizia sociale e fedeltà al Papa»

Il cardinale Sandri (Chiese Orientali) ha presieduto la Messa a Santi Biagio e Carlo ai Catinari, nella festa di san Biagio. Il ricordo dei martiri di ieri e di oggi

«La testimonianza dei martiri di ieri e di oggi è per noi lo sprone a continuare a camminare nella luce del Signore e nella fedeltà alla nostra vocazione battesimale e sacerdotale». Incentrata intorno a questo tema l’omelia pronunciata ieri, 3 febbraio, dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, nella chiesa dei Santi Biagio e Carlo ai Catinari, nella Messa per la festa di san Biagio. Insieme alla festa di san Carlo, il 4 novembre, è l’unica circostanza nella quale la comunità dei Padri Barnabiti e i fedeli si radunano a celebrare l’Eucaristia nella chiesa che di fatto è chiusa dal 2016, danneggiata dal sisma che ha devastato il centro Italia.

«Non solo nel vicino e Medio Oriente, ma anche in Nigeria, in Messico, in alcuni Paesi dell’Estremo Oriente, si cerca di soffocare il grido che proclama con le labbra che Gesù Cristo è l’unico Signore della storia – ha affermato il cardinale – ma si vuole mettere a tacere anche quel cammino di carità, di giustizia sociale, di fedeltà al Romano Pontefice per i quali molti fedeli continuano a battersi nelle zone che ho ricordato, andando contro i regimi e i tiranni di oggi, ma anche contro clan e strutture di peccato che opprimono i poveri per continuare ad arricchirsi con le loro attività illecite, come il narcotraffico».

Nelle parole del prefetto infine anche l’attenzione al «male più grave che non può essere guarito da un vaccino», che è quello del «veleno che può sgorgare dal cuore degli uomini, quando seminano divisioni e maldicenze, giungono a calunniare, pensando di compiere un’opera di giustizia e seminando confusione e disorientamento». Il riferimento è alla «mormorazione, al dubbio instillato negli altri – soprattutto i piccoli e i semplici -: ogni parola o pensiero che non costruisce la comunione ma disperde il gregge».

4 febbraio 2020