Anche le comunità cristiane di Siria colpite dal terremoto

Acs riferisce che fra le vittime accertate ad Aleppo c’è anche un sacerdote, morto nel crollo della residenza dell’arcivescovo emerito dei greco-cattolici melchiti

All’indomani del terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale, la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) punta i riflettori sulla situazione delle comunità cristiane siriane, che «stavano già affrontando una situazione estremamente difficile dopo oltre un decennio di guerra e persecuzione, senza contare la recente, paralizzante, crisi finanziaria. Molte città e paesi con una significativa popolazione cristiana, come Aleppo, Homs, Lattakia e Hama, sono state gravemente colpite», informano, aggiungendo di aver ricevuto segnalazioni «non ancora confermate» di morti nelle comunità cristiane di Aleppo e Lattakia e di decine di feriti tra i cristiani di Hama.

La notizia confermata invece è che un sacerdote, don Emad Daher, è morto nel crollo della residenza dell’arcivescovo emerito dei greco-cattolici melchiti di Aleppo Jean-Clement Jeanbart, già partner die progetti di Acs, attualmente in ospedale per le ferite riportate. Non è in gravi condizioni. Morta invece un’altra persona che si trovava nell’edificio al momento del sisma. Accertati anche seri danni strutturali ad alcuni edifici come la cattedrale siro-ortodossa di San Giorgio, ad Aleppo, la chiesa francescana a Lattakia, nonché danni minori al Centro della Speranza sostenuto da Acs, sempre ad Aleppo.

A parlare è Regina Lynch, direttrice dei progetti di Acs internazionale. «La Chiesa in Siria è sconvolta dalla catastrofe – afferma -. Anche a Beirut, la gente è scesa in piazza, preoccupata che un’altra esplosione stesse per sconvolgere il Paese. Per ora, la Chiesa controlla la sua gente e le sue famiglie. Siamo preoccupati per monsignor Jean-Clement Jeanbart, l’ex arcivescovo cattolico melchita di Aleppo», aggiunge, invitando a pregare per tutti coloro che sono stati uccisi, feriti o colpiti in altro modo dalla calamità naturale.

L’arcivescovo di Homs Jean Abdo Arbach racconta che i 30 secondi del sisma «hanno cambiato completamente la vita di migliaia di persone. Speriamo che il terremoto apra i cuori delle comunità internazionali e di tutti i leader mondiali, affinché aiutino la Siria e non dimentichino le persone che soffrono. La popolazione – prosegue – è in uno stato di assoluta disperazione e angoscia. Ci sono persone che vagano per le strade, non sanno dove andare, e cercano disperatamente familiari e amici. Molte persone sono morte o sono disperse».

Aiuto alla Chiesa che soffre, assicurano dalla fondazione pontificia, «continuerà a valutare la situazione, a raccogliere il maggior numero possibile di informazioni sui bisogni immediati della Chiesa locale, in modo da programmare gli aiuti di emergenza. Nel frattempo, i progetti attualmente in corso, comprese le mense per i poveri, il sostegno agli anziani e il progetto sanitario, continueranno ad assistere la popolazione, più bisognosa che mai».

7 febbraio 2023