Anche il Terzo settore alla mobilitazione per il cessate il fuoco in Ucraina e Palestina

Il Forum aderisce alla Giornata indetta dalla Rete italiana Pace e Disarmo per il 24 febbraio. A Roma appuntamento alle 11 in piazza del Campidoglio

Anche il Forum terzo settore – che rappresenta oltre 100 reti nazionali – aderisce alla Giornata di mobilitazione nelle città italiane per il cessate il fuoco in Ucraina e in Palestina, indetta per sabato 24 febbraio, nel secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. Un’iniziativa promossa dalla Rete italiana Pace e Disarmo, per fermare «la criminale follia di tutte le guerre, la corsa al riarmo, la distruzione del pianeta», promuovendo invece «la cooperazione e la sovranità dei popoli. Abbiamo il compito – affermano dalla Rete – di costruire insieme una società globale pacifica, nonviolenta, responsabile, per consegnare alle future generazioni un mondo migliore di quello che abbiamo ricevuto». Nella Capitale, l’appuntamento è alle 11 in piazza del Campidoglio.

«A due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina lo scenario internazionale è sempre più grave, con la drammatica intensificazione del conflitto israelo-palestinese a seguito dell’attacco disumano di Hamas e della sproporzionata risposta militare da parte di Israele – rileva la portavoce del Forum terzo settore Vanessa Pallucchi -. Assistiamo alla dimostrazione della fragilità degli equilibri internazionali, mentre la via della diplomazia e della soluzione pacifica dei conflitti diventa sempre più difficile da percorrere. In questo quadro è lo stesso principio di autodeterminazione dei popoli a perdere riconoscimento, se non addirittura a essere negato».

Proprio per questo, prosegue la portavoce, «è imperativo promuovere la cooperazione tra Paesi, schierarsi per la pace e per un modello di sviluppo fondato sulla tutela dei diritti della persona e la giustizia sociale. Ci uniamo alle tante voci che stanno denunciando in questi mesi il massacro di innocenti e la pericolosissima corsa al riarmo degli Stati – prosegue -. Ci appelliamo inoltre ai governi, italiano ed europei innanzitutto, affinché ascoltino le organizzazioni della società civile, che stanno indicando la strada della pace da seguire».

23 febbraio 2024