Ampia biografia di Ratzinger nel volume di Elio Guerriero

Da pochi giorni nelle librerie l’opera dell’autore che ha conosciuto il Papa emerito negli anni ’80. La prefazione di Francesco e un’intervista a Benedetto XVI

Nelle librerie da pochi giorni un’ampia biografia di Joseph Ratzinger. A firmarla è Elio Guerriero, per anni responsabile editoriale presso la Jaca Book e le Edizioni San Paolo, per più di vent’anni direttore dell’edizione italiana della rivista Communio. “Servitore di Dio e dell’umanità. La biografia di Benedetto XVI” il titolo dell’opera edita da Mondadori (542 pagine, 24 euro) e articolata in 19 capitoli. Ad arricchirla, la prefazione di Papa Francesco e un’intervista a Benedetto XVI che spazia a tutto campo e torna sulla rinuncia al pontificato.

«Per la Chiesa la presenza di un Papa emerito oltre a quello in carica è una novità. E poiché si amano è una novità bella», scrive Francesco nella prefazione al volume, indicando «l’annuncio dell’amore misericordioso di Dio per il mondo» come il fine del servizio alla Chiesa che lo accomuna al suo predecessore. Il «profondo legame spirituale» e «l’amore reciproco»  che lo lega a Benedetto XVI è «espressione evidente» della «continuità del ministero petrino, senza interruzione, come anelli di una stessa catena». Affermazioni in linea con quanto già espresso in questi anni di pontificato.

«Con lui – scrive Francesco riferendosi al suo predecessore – ho potuto sperimentare non solo reverenza e obbedienza, ma anche cordiale vicinanza spirituale, gioia di pregare insieme, fraternità sincera, comprensione e amicizia, e anche disponibilità al consiglio. Questo il popolo di Dio lo ha capito: tutte le volte che il Papa emerito, accogliendo il mio invito, è apparso in pubblico e l’ho potuto abbracciare davanti a tutti, la gioia e l’applauso dei presenti sono stati sinceri e intensi». Francesco  sottolinea quindi il «grande debito di gratitudine» di tutta la Chiesa «con Joseph Ratzinger-Benedetto XVI per la profondità e l’equilibrio del suo pensiero teologico, vissuto sempre al servizio della Chiesa fino alle responsabilità più alte» con l’alto «contributo della sua fede e cultura a un magistero» capace di «rispondere alle attese del nostro tempo».

Nell’intervista ad Elio Guerriero, anche Benedetto XVI manifesta verso il suo successore obbedienza indiscussa e sentimenti di profonda comunione e amicizia, con la gratitudine alla Provvidenza per l’elezione di Bergoglio avvenuta nel segno della cattolicità dopo due pontefici dell’Europa centrale. Il Papa emerito rivela che Francesco spesso gli invia piccoli doni, lettere, lo visita prima di intraprendere lunghi viaggi: «Quello che dice della disponibilità verso gli altri uomini – scrive Benedetto XVI – non sono solamente parole. La mette in pratica con me» in un rapporto «meravigliosamente paterno-fraterno, una grazia particolare di quest’ultima fase della mia vita. Che il Signore gli faccia a sua volta sentire ogni giorno la sua benevolenza. Per questo prego il Signore per lui».

Il Papa emerito ritorna quindi sui motivi della sua rinuncia al ministero petrino e spiega di aver «sperimentato appieno i limiti della sua resistenza fisica» e la sua incapacità di affrontare in futuro voli transoceanici per il problema del fuso orario subito dopo il viaggio apostolico in Messico e a Cuba nel marzo 2012. Nell’imminenza della Gmg di Rio de Janeiro dell’estate 2013, non sentendosi in grado di portare a termine «un impegno in cui la presenza fisica del Papa era indispensabile» per come Giovanni Paolo II aveva pensato le Gmg, Benedetto XVI confida di essersi messo in preghiera davanti a Dio e di avere deciso il ritiro con serenità: «Avrei dovuto preoccuparmi se non fossi stato convinto di essere un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. La Chiesa è guidata dal Signore e quindi potevo riporre nelle sue mani il mandato che egli mi aveva affidato nel giorno dell’elezione.

5 settembre 2016