Amministrative, l’appello dei bambini ai candidati sindaco

Voci, idee e proposte dei più piccoli raccolti raccolte in cinque video realizzati da Save the Children. Tra le richieste, più sicurezza e più verde

Voci, idee e proposte dei più piccoli raccolti raccolte in cinque video realizzati da Save the Children. Tra le richieste, più sicurezza, più verde e una scuola “diversa”

Da Roma a Milano, passando per Brindisi, Napoli e Torino. Anche i bambini si preparano al ballottaggio di domenica 189 giugno, vestono i panni del sindaco e dicono la loro su cosa farebbero per migliorare le loro città. A raccogliere le loro voci, idee e proposte, cinque video realizzati da Save the Children nell’ambito di un laboratorio di partecipazione rivolto a 60 bambine e bambini dai 7 ai 12 anni, italiani e di origine straniera, che frequentano i Punti Luce, spazi ad alta densità educativa, promossi dall’organizzazione nelle aree periferiche e svantaggiate di Roma, Milano, Napoli, Torino e Brindisi. L’obiettivo: contrastare la povertà educativa.

A spiegarne il senso è Raffaela Milano, direttore dei programmi Italia-Europa di Save the Children. «I bambini, fin da piccoli, sono capaci di interpretare i propri bisogni e di contribuire al cambiamento delle loro città – osserva -. È quindi importante dare loro la parola, chiamarli a partecipare». L’organizzazione impegnata dal 1919 a tutela dei bambini in pericolo e dei loro diritti lo ha fatto, e loro hanno risposto individuando tante problematiche nelle città e nei quartieri in cui vivono. Dai servizi nelle scuole alle aree per il gioco e lo sport, dalle attività culturali alla sicurezza e all’ambiente. Indossando simbolicamente la fascia tricolore caratteristica dei primi cittadini, nei video realizzati i piccoli immaginano soluzioni concrete ed efficaci per vedere soddisfatte le proprie esigenze e per cambiare il volto delle proprie città.

Per i piccoli che frequentano i Punti Luce della Capitale, a Torre Maura e a Ponte di Nona, allora, tra le priorità ci sono senz’altro gli spazi verdi, ma anche l’esigenza di una biblioteca più grande a scuola, visto che la loro «è grande come uno sgabuzzino», palestre alla portata di tutti i portafogli. E ancora, museri gratis, case ecologiche e auto elettriche per abbassare l’inquinamento. A Torino, zona Le Vallette, i mini-sindaci puntano il dito invece sull’istruzione, proponendo una scuola che sappia «scoprire le capacità dei bambini», dove si possa «studiare non solo sui libri ma anche facendo esperimenti» e con una palestra nuova di zecca. Una grande piazza dove fare le feste e una maggiore sicurezza, «perché non vengano più uccise le persone»: queste le richieste che arrivano dai bambini del Punto Luce di Napoli, quartiere Sanità. Più fiori e alberi, infine, la proposta di quelli del Punto Luce del quartiere Giambellino di Milano, che aggiungono anche la possibilità di avere un campo per giocare, dove non disturbare nessuno, perché, spiegano, «tutti ci dicono sempre: Qui non dovete giocare!».

Essenziale, commenta Milano, che «le nuove amministrazioni comunali attivino, con i bambini e gli adolescenti, dei canali di ascolto non sporadici ma continuativi, prendendo sul serio le loro proposte, in modo da riconoscerli come cittadini a pieno titolo della comunità locale». Un’esigenza contenuta anche nella Convenzione Onu del 1989 sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. «Da loro arrivano indicazioni utili a pensare, progettare e realizzare spazi, città, abitudini migliori per tutti», continua ancora Raffaela Milano, evidenziando il dato «drammatico» di oltre mezzo milione di minori in Italia nati e cresciuti in comuni senza sindaco, che invece è «il primo interlocutore istituzionale che i bambini identificano e riconoscono», perché «il consiglio comunale è stato sciolto per inflitrazioni criminali negli ultimi 17 anni». Accanto a questi, i 180mila minori che risiedono «in comuni che registrano due o più scioglimenti, dove dunque non è votato per anni, privando i bambini ed i ragazzi del primo importante contatto con la vita democratica».

16 giugno 2016