America Centrale devastata dagli uragani. Il supporto di Caritas internationalis

L’organismo pastorale attivo sul campo garantendo la fornitura di cibo, kit igienici, l’accesso all’acqua potabile e dispositivi di protezione dal Covid-19

Honduras, Guatemala e Nicaragua: sono le popolazioni più colpite dagli uragani Eta e Iota, che hanno ripetutamente colpito l’America centrale. Per rispondere ai loro bisogni vitali è scesa in campo Caritas internationalis, con alcuni programmi di emergenza. Dopo aver lanciato appelli per aiutare le persone vulnerabili, l’organismo pastorale è attivo ora sul campo garantendo la fornitura di cibo, kit igienici, l’accesso all’acqua potabile e dispositivi personali per la protezione dal Covid-19. A soffrire di più, commenta padre Francisco Hernández, coordinatore regionale di Caritas internationalis per l’America Latina, «sono i più poveri. Le persone che già prima degli uragani erano in grave difficoltà, ora – spiega – hanno disperatamente bisogno di un rifugio, di cibo e di aiuto per proteggersi dal Covid-19».

Eta, l’uragano più potente tra quelli che si sono abbattuti sull’America centrale negli ultimi vent’anni, e Iota hanno colpito milioni di persone, lasciandone centinaia di migliaia senza casa, e causato inondazioni, frane e blackout. Decine di morti sono state segnalate in tutta la regione e si prevede che il numero delle vittime aumenterà man mano che i soccorritori raggiungeranno le comunità più remote.

Ogni programma di emergenza in Honduras, Guatemala e Nicaragua ha un valore di 250mila euro. Caritas Honduras si sta concentrando sulla fornitura di cibo a 2.500 famiglie (circa 12.500 persone), aumentando la loro capacità di proteggersi dal Covid-19 e aiutandole a riparare le loro case. Caritas Guatemala fornirà aiuto a 1.600 famiglie (circa 8mila persone), in un contesto nel quale i contadini hanno perso fino al 75% dei loro raccolti a causa della duplice calamità naturale. In Nicaragua, la Caritas locale aiuterà mille famiglie (circa 5.600 persone) concentrandosi su distribuzione di aiuti alimentari e kit igienici, accesso all’acqua potabile e la sensibilizzazione sulla pandemia. «I programmi – si legge nella nota di Caritas Internationalis – includono il rafforzamento della capacità dei leader indigeni lungo il fiume Coco di diffondere messaggi concernenti la salute pubblica tra le comunità, in modo che possano proteggersi».

27 novembre 2020