All’ospedale di Gaza, «massacro terribile e devastante»

L’arcivescovo anglicano di Gerusalemme commenta l’attacco allo Al-Ahli di Gaza City. «Le Chiese unite nella condanna. Chiediamo a tutte le parti di porre fine a questa guerra». L’invito ai leader mondiali a «difendere la giustizia e la pace»

Dopo l’attacco all’ospedale anglicano Al-Ahli di Gaza City, l’arcivescovo anglicano di Gerusalemme Husam Elias Naoum si fa voce, in un conferenza stampa – ieri, 18 ottobre -, della condanna unanime delle Chiese per «questo massacro terribile e devastante. Lo consideriamo un crimine contro l’umanità – aggiunge -. Chiesiamo a tutte le parti di porre fine a questa guerra». Accanto a lui, il patriarca latino di Gerusalemme il cardinale Pierbattista Pizzaballa, il Custode di Terra Santa Francesco Patton e il prevosto della Chiesa evangelica del Redentore a Gerusalemme Joachim Lenz.

«Come Chiese – sono ancora le parole di Nsoum -, abbiamo rilasciato finora due dichiarazioni chiedendo la fine della violenza in Terra Santa e, alle persone di buona volontà, di intervenire per fermare ciò che sta accadendo in questa terra». L’intenzione è quella di «tenere aperte le nostre chiese e le istituzioni ecclesiastiche, non solo le chiese anglicane, ma tutte le chiese. Così come l’ospedale continuerà a essere aperto per portare avanti la nostra missione medica e la nostra missione pastorale».

Riguardo all’attacco all’ospedale dove poche ore prima «la gente pregava per la pace e i bambini giocavano nel cortile», il presule anglicano usa una parola precisa: «Crimine». L’amministrazione  dell’ospedale, riferisce, aveva ricevuto un totale di tre avvisi israeliani di evacuare l’ospedale sabato, domenica e lunedì. L’avvertimento è stato trasmesso al personale e a coloro che avevano cercato rifugio nel nosocomio. Sulle responsabilità, non si pronuncia: «Noi Chiese non siamo esperti militari o giornalisti che analizzano i fatti. Come Chiese – aggiunge però – siamo uniti contro ogni forma di violenza contro i civili, da qualunque parte provenga». E rilancia l’appello ai leader mondiali «a difendere la giustizia e la pace, a impegnarsi per la fine del conflitto e per una soluzione conforme al diritto internazionale».

Parole simili arrivano anche dalla Mezzaluna rossa palestinese (Prcs), che lamenta come «il silenzio della comunità internazionale non faccia altro che incoraggiare tali azioni e aumentare il rischio per la vita di civili innocenti». Anche perché, evidenziano dall’organizzazione, le evacuazioni intimate da Israele agli abitanti di Gaza «non sono fattibili e rappresentano una condanna a morte per i pazienti. Le strutture e il personale medico, così come la popolazione civile, devono essere protetti in conformità con il diritto internazionale umanitario, secondo il servizio di soccorso», concludono.

19 ottobre 2023