Alle Scuderie del Quirinale “Inferno”

Esposti più di 200 capolavori. 87 i prestatori: prestigiosi musei del mondo, collezioni pubbliche e private. E ogni giorno un elevato numero di visitatori, fino al sold out dei fine settimana

In occasione del settimo centenario della nascita di Dante, le scuderie del Quirinale presentano una mostra che trae ispirazione dalla cantica più celebre della Commedia: “Inferno”. Eccezionali i numeri: esposti più di 200 capolavori, 87 i prestatori (prestigiosi musei del mondo, collezioni pubbliche e private) e un elevato numero giornaliero di visitatori, che fanno registrare il sold out ogni fine settimana.

La mostra che, dopo quella di Raffaello, già si configura come un evento romano, non delude le aspettative: sobria e raffinata, non indulge alla spettacolarizzazione. Ciò che conferisce forza alla rassegna è una narrazione lineare del terrore, dei cupi presagi di eterna sofferenza, visioni apocalittiche e anche una certa fascinazione morbosa che il Male ha esercitato nel tempo. Se molteplici sono le forme assunte e i nomi dell’angelo ribelle – dal “diavolo”, colui che calunnia, crea inimicizie, divide, al “sinistro”, all’ “inquietante stranezza” e al “persistente” secondo la definizione di Freud -, molteplici sono anche le sue interpretazioni, influenzate dal contesto storico-culturale e spirituale in cui sono sorte.

Varcata “La porta dell’Inferno”, fusione in gesso realizzata in scala 1:1 da Rodin che, insieme alla “Caduta degli angeli” di Andrea Commodi, è l’unica opera che ha la bianca luminosità del marmo, il visitatore ammirerà la “Voragine infernale”, mirabilmente raffigurata su pergamena da Sandro Botticelli, in mostra grazie a una speciale concessione della Biblioteca Apostolica Vaticana. Dalla penombra emergono capolavori del Beato Angelico, Cezanne, Bosh, Brueghel, Balla e altri artisti, e non poteva mancare una tela di grandi dimensioni del più famoso illustratore della Commedia, Gustavo Doré. Sono opere che documentano la persistenza dell’iconografia del mondo dei dannati dal medioevo ai nostri giorni. Pregevoli le miniature medievali osservate dal visitatore dapprima con noncuranza, come se fossero dei distrattori rispetto a dipinti e sculture, poi con stupore nel constatarne la bellezza, apprezzabile anche dai non addetti ai lavori. Ad esse si aggiungono esempi di esorcizzazione della paura del diavolo, ridotto a maschera, come nella commedia dell’arte, rappresentata dal Teatrino napoletano con i pupi siciliani (catanesi e palermitani). Non meno commoventi gli inferni di guerra, sterminio e alienazione dell’uomo moderno.

L’epilogo tuttavia è all’insegna di un riscatto salvifico: «E uscimmo a riveder le stelle», scriveva Dante. È un’apparente forzatura tecnologica, che va inquadrata guardando alle ultime opere esposte, riguardanti la seconda guerra mondiale, tra cui la prima stesura, battuta a macchina, di “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Romanzo nel quale nella mente del protagonista, nel campo di sterminio di Auschwitz, riaffiorano i versi del canto di Ulisse “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza” (Inf.XXVI,119). Il riscoprire la vera “semenza” dell’uomo è dunque un monito, ma anche una speranza che ci attende.

Scuderie del Quirinale, via XXIV Maggio 16. Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 20 e festività natalizie; 24 e 31 dicembre dalle 10 alle 15; il 25 dicembre e il 1° gennaio dalle 16 alle 20 (l’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura). Necessario esibire il Green pass. Biglietto intero euro 15; ridotto euro 13; over 65 € 10; gratuito under 6; giovane 6-17 anni euro 2; diritto di prenotazione intero, ridotto e promozioni euro 2,50. Audioguide gratuite disponibili sulla app delle Scuderie. Info: 02.92897722.

15 novembre 2021