Alla scoperta di Roma e dei suoi “Civic Places”

La prima campagna nazionale per la valorizzazione dei luoghi civici in Italia, promossa da Fondazione Italia Sociale, ha selezionato nella Capitale il Parco degli Acquedotti, il Campo XXV aprile, le Industrie Fluviali, piazza Vittorio Emanuele II e il Centro Civico Zero

Il Parco degli Acquedotti, il Campo XXV aprile, le Industrie Fluviali, piazza Vittorio Emanuele II e il Centro Civico Zero. Luoghi di Roma diversi, eterogenei, anche distanti geograficamente, ma ora accomunati dall’essere “Civic Places”, ovvero i posti dell’impegno civico. A identificarli in questa loro caratteristica è la prima campagna nazionale per la scoperta e la valorizzazione dei luoghi civici in Italia, promossa da Fondazione Italia Sociale, che ha presentato questi cinque luoghi ieri pomeriggio, 27 ottobre, nella sede di “Scomodo”, a piazza san Salvatore in Campo. Nell’occasione è stata inoltre presentata la settima uscita della rivista “Civic”, in collaborazione proprio con il progetto editoriale Scomodo che rappresenta, in Italia, la più grande redazione di giovani under 25.

«Il bene comune che nasce e si replica nei luoghi civici italiani, anche quelli più impensabili», è stato il fil rouge sottolineato da Gianluca Salvatori, segretario generale di Fondazione Italia Sociale. «In tutta Italia, nel 2021, abbiamo raccolto oltre 200 candidature e su Roma abbiamo selezionato questi spazi che raccontano storie soprattutto di pluralismo: da chi è puramente associazionismo e volontariato a chi fa anche azienda sociale». Questa interconnessione è anche quella che lega “Civic7”, che «guarda ai luoghi non come i punti su una mappa, ma come realtà dove si incontrano persone, valori, idee».

A spiegarlo è Elisa Bucci, del municipio VII, dove si trova il Parco degli Acquedotti. «Abbiamo voluto recuperare la presenza costante dei cittadini in un luogo simbolico, uno dei polmoni verdi di Roma», afferma. Al centro, non solo le attività sportive, ludiche, ricreative e culturali, ma anche la cura del verde – che «dal 2020 è affidato a Retake» – e la presenza di numerose associazioni. C’è anche «chi garantisce la sicurezza, la gestione dei sentieri», informa Bucci, nonostante proprio su questo punto ci sia ancora molto da fare.

Il Campo sportivo XXV aprile si trova invece a Pietralata, ed è gestito da Liberi Nantes. «Nasciamo 15 anni fa aiutando i migranti con il calcio e ora siamo testimoni di una storia “al contrario”» rileva il presidente Alberto Urbinati. Il Campo, infatti, è ora sostenuto dagli stessi migranti che «nonostante siano spesso ancora “parcheggiati” nei centri di accoglienza, riescono a darci una mano: ci sono giardinieri, elettricisti, idraulici». Questo permette di accogliere i bambini delle famiglie meno abbienti del quartiere, farli studiare e giocare.

Pensata come il salotto in stile “torinese” di Roma è poi piazza Vittorio. Marina Fresa, socio fondatore del Comitato piazza Vittorio Partecipata, ha spiegato come «sia stato fondamentale riunirsi per contrastare un degrado galoppante». Il Comitato è riuscito a far diventare la piazza «uno dei “Luoghi del cuore” del Fai». L’obiettivo è quello «di far dialogare le diverse anime, fedi, religioni, culture degli abitanti di quello che è lo spazio più multiculturale della Capitale».

Il frutto del recupero dei locali dell’ex-lavatoio lanario Sonnino, è invece la realtà di Industrie Fluviali. «2000 metri quadri per l’innovazione culturale, sociale e tecnologica», rimarca il direttore creativo Federico D’Orazio. «Abbiamo al nostro interno sia servizi profit che no-profit e iprimi ci permettono di organizzare eventi culturali gratuiti». Presenti inoltre «attività per persone con disabilità – aggiunge – e un laboratorio di “sartoria migrante”» per dare una possibilità a chi arriva in Italia, e allo stesso tempo per «far conoscere un diverso tipo di “moda”».

Infine, tra i “Civic Places”, il Centro diurno a bassa soglia Civico Zero del quartiere San Lorenzo, gestito dall’omonima onlus e cooperativa. «Una sintesi – racconta la presidente Laura Cucinelli – tra la protezione dei minori e la riqualificazione dei locali industriali». Uno spazio di circa mille metri quadri «dove ragazzi, bambini, adulti fanno i compiti, giocano, suonano, si scambiano idee, lavorano, si incontrano e sono centinaia e lo fanno nello stesso momento. Un caos totale, potrebbe dire qualcuno, ma in realtà diventa un ponte tra la strada e le istituzioni – spiega Cucinelli -. Il tutto gratuito, senza vincoli per accedervi e con l’obiettivo di costruire percorsi di inclusione autentici».

La campagna dei “luoghi civici”, promossa anche con la collaborazione di SEC Newgate, Touring Club Italiano e SkyTG24, fa parte del più ampio progetto “beCIVIC”, che ha l’obiettivo di contribuire a ricostruire una coscienza civica comune, ed è stata selezionata per essere all’interno del “Nuovo Bauhaus europeo”, promosso dalla Commissione europea per la progettazione di modi futuri, innovativi, sostenibili e socialmente accettabili di vivere.

28 ottobre 2022