Alla Sapienza 11 pietre d’inciampo per ricordare le vittime delle mafia

Il rettore Antonella Polimeni: «Scelta che sottolinea il valore della memoria e della testimonianza». Le figure scelte dagli studenti in un sondaggio sui social

Il rettore della Sapienza Antonella Polimeni ha inaugurato ieri, 24 maggio, le 11 pietre d’inciampo poste lungo il viale principale della città universitaria per ricordare donne e uomini vittime della mafia in tutto il Paese. Si tratta di Giuseppe Impastato, Rita Atria, Giancarlo Siani, Lia Pipitone, Rosario Angelo Livatino, Lea Garofalo, Peppino Diana, Renata Fonte, Bruno Caccia, Gelsomina Verde, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Nelle parole di Polimeni, «aver voluto tracciare questi cento passi con pietre di inciampo, ognuna dedicata a donne e uomini che hanno lottato contro le mafie, sottolinea il valore della memoria e delle testimonianze. Il fatto che questo progetto sia stato portato avanti dalle studentesse e dagli studenti – ha aggiunto – è di particolare rilievo: la formazione alla legalità deve essere un tema da sviluppare nel percorso scolastico, perché i giovani in primis devono essere portatori di questi ideali».

Sono stati proprio gli studenti della Sapienza a scegliere le figure ricordate nelle targhe, attraverso dei sondaggi lanciati sulle pagine Facebook e Instagram di alcune associazioni studentesche, nell’ambito del percorso “Cento passi verso la Legalità”, in adesione al bando della Fondazione Falcone “Le Università per la legalità” 2019-2020. Sono emersi i profili di donne e uomini impegnati come giornalisti, magistrati, forze dell’ordine e politici ma anche cittadini comuni uccisi in quanto testimoni di giustizia o per il loro impegno civile. Tutti simboli della lotta alle mafie.

25 maggio 2021