Alla Gregoriana il punto su Roma, Capitale «in permanente rinascita»

Presentata la ricerca curata da Sangalli, con i ricercatori della Scuola Sinderesi (Centro Hurtado). De Donatis: «Il bene e la salvezza non coincidono con la sicurezza. L’insoddisfazione dei romani e le sfide di una «modernità sana»

Roma come Gerusalemme. Una città unita, che vive in armonia e che si presenta «come una sposa adorna per il suo sposo». Questo il «sogno su Roma» del cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, intervenuto ieri sera, 7 febbraio, alla presentazione del volume “Rome: Three millennia as Capital. What’s next?” curato da monsignor Samuele Sangalli ed edito da Gregorian & Biblical Press. La ricerca, racchiusa in 500 pagine, è il frutto di un anno di studio di 45 studenti di Scuola Sinderesi, istituita da dieci anni nel Centro Fede e Cultura Alberto Hurtado della Pontificia Università Gregoriana. Nell’anno accademico 2020/2021 i ricercatori hanno inaugurato il triennio di studio sull’urbanizzazione come destino del mondo globalizzato, prendendo come modello Roma per l’Europa, Città del Messico per l’America e Manila per l’Asia.

Gregoriana, presentazione della ricerca su roma capitaleNel suo intervento in «chiave di unitarietà» per una città complessa come la Capitale d’Italia, il cardinale De Donatis si è soffermato sulla presenza a Roma di cristiani, ebrei e musulmani, le tre principali comunità religiose monoteiste. «La relazione che queste religioni istituiscono con l’idea stessa di città – ha detto – offre quell’unitarietà di cui abbiamo bisogno per progettare il futuro di Roma senza paure e senza soccombere a quei processi che, lasciati senza governo e interpretazione, potrebbero produrre solo frantumazione, allarme sociale, con il loro corollario di ingovernabilità, violenza, disumanizzazione. Ricordando che «nell’Antico Testamento ebraico il termine fondamentale che indica la città è “ir”, e propriamente indica un insediamento umano chiuso, spesso con alte mura, porte e sbarre» poste a difesa della città, ha evidenziato che anche nel centro storico di Roma sono tutt’ora visibili «le mura innalzate a scopo di difesa. Ma il bene e la salvezza – ha rimarcato – non coincidono con la sicurezza, non li possono garantire né i muri né alcun’altra costruzione umana. La scrittura e la tradizione religiosa attestano che l’uomo non può sperare che una cosa fatta dalle sue mani si possa sostituire a quel che solo Dio può donare e garantire. Per questo la Bibbia esprime una certa diffidenza verso la città autosufficiente e sicura di sé, delle proprie forze».

Gregoriana, ricerca su roma capitale, padre Nuno Da Silva Gonçalves, 7 febbraio 2022Nei capitoli del libro emergono «umili punti di vista talvolta anche provocatori», ha detto monsignor Sangalli, spiegando che lo scopo del lavoro è anche quello di «favorire consapevolezze, un dibattito più ampio a livello europeo, e non solo, su argomenti che riguardano tutti e che richiedono la corresponsabilità di tutti, ognuno secondo le proprie competenze. I cittadini e gli amministratori hanno oggi il compito di trasformare tensioni e problemi in opportunità di incontro e crescita». La prefazione del volume è stata curata dal rettore della Gregoriana padre Nuno Da Silva Gonçalves, per il quale rispondere alla domanda “what’s next?” è «una responsabilità collettiva irrinunciabile che richiede energie e capacità di sognare insieme una Roma Capitale dell’accoglienza, della coesione sociale, della responsabilità condivisa e in permanente rinascita».

Gregoriana, ricerca su roma capitale, Augusto D’AngeloDalla ricerca emerge una certa insoddisfazione dei romani che dal punto di vista dei servizi e della vivibilità collocano la città ai posti più bassi delle classifiche europee. Augusto D’Angelo, docente alla Sapienza e responsabile dei Servizi ai senza fissa dimora della Comunità di Sant’Egidio, ha osservato che «lo scarso senso di orgoglio che vive il cittadino romano», tradotto negli anni con un «distacco dal punto di vista elettorale», dipende anche dalla «limitatezza della capacità realizzativa delle classi dirigenti e imprenditoriali romane degli ultimi 40 anni». Basti pensare alle tante opere rimaste incompiute e abbandonate come la stazione ferroviaria di Farneto costruita in occasione dei Mondiali del 1990 o la Vela di Calatrava realizzata per i Mondiali di nuoto del 2009. «Il cittadino romano dinanzi a queste incompiute rimane amareggiato», ha concluso lo storico.

La presidente del I municipio Lorenza Bonaccorsi, sottolineando che Roma è una città «complessa, ricca di potenzialità ma anche di contraddizioni», si è detta «certa che nei prossimi anni la Capitale sarà in grado di vincere le sfide di una modernità sana, di città più viva culturalmente e più inclusiva, in grado di mettere al centro i servizi, l’integrazione e la crescita sostenibile». Tra i presenti anche  l’ambasciatore della Repubblica Federale di Germania presso la Santa Sede Bernhard Kotsch e Nino Galetti, direttore della Fondazione Adenauer in Italia, che ha patrocinato l’iniziativa.

8 febbraio 2022