Alla Gmg di Cracovia 5 giovani da Gaza

Sono tre cattolici e due ortodossi. Visiteranno anche il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. La decisione finale alle autorità israeliane

Sono tre cattolici e due ortodossi. Visiteranno anche il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. La decisione finale alle autorità israeliane

La conferma arriva dal parroco dell’unica comunità cristiana presente a Gaza, ppadre Mario da Silva, attraverso l’Agenzia Sir: alla Giornata mondiale della gioventù di Cracovia, dal 25 al 31 luglio, ci saranno anche 5 giovani della Striscia. Tre cattolici e due ortodossi. La decisione finale, avverte, è in mano alle autorità israeliane: «Se ci daranno o meno il permesso di uscire da Gaza. Se ciò accadesse, e preghiamo ogni giorno per questa intenzione, sarebbe la prima volta che giovani cristiani gazawi partecipano a una Gmg». Per questi giovani, dice il sacerdote, «sarebbe un’occasione importante di crescita e di conoscenza, loro che non sono mai usciti dalla Striscia. Potranno testimoniare la loro sofferenza. Questa partecipazione sarebbe un dono grande per tutti i cristiani di Gaza».

Secondo monsignor William Shomali, che accompagnerà il gruppo a Cracovia,«arriveremo facilmente a oltre 600 partecipanti, ambasciatori di misericordia dalla terra di Gesù. Ai giovani palestinesi, dei diversi riti presenti in Terra Santa, se ne aggiungeranno altri da Israele e Giordania oltre a quelli del Cammino neocatecumenale della Galilea. A Cracovia saranno presenti giovani di tutte le Chiese». E tutti insieme, faranno anche visita al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, come conferma anche il parroco del villaggio cristiano di Beit Sahour, padre Iyad Twal. «Sarà un momento forte per i nostri giovani – dichiara -. In quell’occasione ribadiremo tutta la nostra opposizione al male, alla sofferenza, al dolore, all’ingiustizia, e tutto il nostro sostegno alla vita, al diritto, alla giustizia, alla libertà, per tutte le persone, senza nessuna distinzione. Siamo contro il male e la guerra e a favore della pace. Anche noi abbiamo diritto alla nostra indipendenza e libertà. La memoria del passato deve servire per costruire un presente e un futuro migliore e più giusto per tutti gli uomini».

7 marzo 2016