Alla Galleria moderna l’evoluzione dell’immagine femminile

“Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione” è il titolo dell’esposizione, visitabile fino al 13 ottobre. Il fascino della donna, tra dinamiche storiche e sociali che mutano

Una riflessione sulla figura femminile attraverso artisti che hanno rappresentato e celebrato le donne nelle diverse correnti artistiche e temperie culturali da fine Ottocento lungo tutto il Novecento e fino ai giorni nostri. Alla Galleria d’arte moderna è allestita una mostra dedicata alle donne: “Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione”. I criteri espositivi sono narrativi. Il tema è suddiviso su tre piani: al primo la riflessione verte sull’amor sacro e profano; al secondo sugli sguardi dell’anima; al terzo ci si sofferma infine sulle nuove identità femminili – inquiete – che si aggiungono a quelle di mogli e madri.

Le opere selezionate ben si sposano con la collezione permanente del museo. Con un senso di composta meraviglia, l’osservatore si muove nel solco della tradizione italiana alla ricerca di significati nascosti, col desiderio di svelare quella vita intrinseca sottesa in sguardi e corpi apparentemente impenetrabili. E così tra esempi un po’ accademici e immagini colte dal vero (in dipinti, sculture e filmati), le capacità di penetrazione psicologica degli artisti si esprimono sia nella naturalezza di una semplice quotidianità sia nella raffinatezza delle pose da interno, sia nella dinamicità della storia.

Ricostruito il contesto storico e sociale a cui appartengono, l’aurea di mistero e bellezza di alcune figure, l’apparente fissità, immobilità, dei tratti, i silenzi racchiusi in pallidi o accennati sorrisi o in occhi rivolti all’osservatore, favoriscono una fruizione partecipata e critica. Dalla scultura in terracotta di Gemito, che ritrae la sua modella e moglie Anna con squisita ed elegante femminilità, alla seducente grazia del movimento delle danzatrici, passando per la scultura di Ximenes “Ecce mater”, che ritrae la Madonna col bambino, in apertura dello spazio dedicato alle mogli e madri, il fascino della donna idealizzato in musa, ninfa gentile, seduttrice crudele e “farfalla libera” (Alda Merini) rivive parallelamente alle nuove dinamiche sociali e storiche del Novecento, ai mutati codici di comportamento maschili e femminili in una – sempre più auspicabile – accresciuta e consapevole reciproca comprensione.

Il percorso espositivo è accompagnato da videoinstallazioni, documenti fotografici e filmici tratti da opere cinematografiche e cinegiornali provenienti dalla Cineteca di Bologna e dall’Archivio dell’Istituto Luce-Cinecittà, che ne hanno curato la realizzazione. Fino alla fine di febbraio nelle sale al secondo piano della Galleria sarà presente anche un focus sull’opera di Fausto Pirandello, grazie al prestito speciale del Museo del Novecento di Milano del dipinto “Il remo e la pala” (1933), esposto insieme ad altre opere della Galleria dello stesso autore.

 Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione c/o Galleria d’Arte Moderna, via Francesco Crispi 24. Fino al 13 ottobre 2019. Curatori: Arianna Angelelli, Federica Pirani, Gloria Raimondi, Daniela Vasta. Orari: da martedì a domenica ore 10-18.30  (Ingresso consentito fino a mezz’ora prima dell’orario di chiusura). Giorni di chiusura: lunedì, 1° maggio. Biglietti: € 7,50 intero e € 6,50 ridotto per i non residenti; € 6,50 intero e € 5,50 ridotto per i residenti. Informazioni: tel. 060608 (tutti i giorni ore 9-19)

8 febbraio 2019