Alfie Evans, Paglia: «Si riapra dialogo tra ospedale e genitori»

L’arcivescovo, presidente della Pontificia Accademia per la Vita: «Insieme cercare il bene integrale di Alfie. La cura della sua vita non sia ridotta a una controversia legale»

Dopo le parole di Papa Francesco all’Angelus di ieri, 15 aprile, con le quali il Santo Padre chiedeva preghiere per il piccolo Alfie Evans, in Inghilterra, oggi arriva la dichiarazione dell’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. «Alfie non può essere abbandonato – ha detto Paglia -, Alfie deve essere amato e così i suoi genitori, fino in fondo». Dall’arcivescovo l’auspicio che «possa riaprirsi un dialogo e una collaborazione tra i genitori, comprensibilmente sconvolti dal dolore, e le autorità dell’ospedale presso cui Alfie è stato fino a oggi curato, perché insieme cerchino il bene integrale di Alfie e la cura della sua vita non sia ridotta a una controversia legale».

Già la settimana scorsa, il caso del bambino
malato che rischia di essere lasciato morire per soffocamento in Inghilterra perché non avrebbe più diritto alle cure aveva destato diverse reazioni. Il Consiglio esecutivo di Scienza & Vita si era chiesto come mai «i dirigenti e i medici di un ospedale, luogo di cura e sollecitudine per antonomasia, ricorrono alla forza per impedire la libertà di una famiglia». L’associazione, in un comunicato stampa si chiede come mai «se questo bimbo è davvero giunto al termine imminente della sua vita, non si concede il trasferimento in una struttura adeguata al supporto suo e dei suoi genitori?».

All’indomani della sentenza che avrebbe autorizzato l’ospedale a interrompere i trattamenti (poi sospesa), don Roberto Colombo, docente della facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica di Roma aveva commentato la notizia definendola «uno schiaffo alla ragione umana e una ferita alla coscienza», «segna una pagina tristissima della giurisprudenza che ci porta a vicende del passato nefaste e irripetibili. L’affermazione che la vita di un bambino malato sia “inutile”».

 

16 aprile 2018