L’unico ospedale specializzato in pediatria ad Aleppo est colpito per la seconda volta sabato 19 novembre: distrutti tre piani della struttura, che ora non può più lavorare. Attaccati direttamente anche altri tre ospedali, dove si sono registrati feriti tra staff e pazienti: sono andati distrutti anche generatori elettrici, pronto soccorso e reparti. Il risultato: due importanti ospedali chirurgici e il più grande ospedale generale non sono più in funzione. All’indomani della ripresa dei bombardamenti sulla parte orientale della città siriana, Teresa Sancristoval, coordinatrice dell’emergenza per Medici senza frontiere, lancia il suo appello: «Smettete di bombardare gli ospedali». Le conseguenze dei bombardamenti indiscriminati, aggiunge il vice capo missione Msf per la Siria Luis Montial, «sono molto chiare: più vite perse, servizi sanitari devastati e sofferenza insormontabile per le persone intrappolate dall’assedio. Quello che non è chiaro è quanto ancora il sistema sanitario, già in ginocchio, potrà continuare a funzionare se i bombardamenti non smetteranno e se le forniture mediche non potranno entrare nell’area».

Dall’inizio dell’assedio a luglio, gli ospedali di Aleppo est sono stati colpiti dalle bombe in più di 30 diversi attacchi. Otto quelli supportati da Msf con forniture mediche dal 2014; 6 le strutture mediche gestite dall’associazione nel nord della Siria. A queste strutture vanno aggiunti gli oltre 150 tra ospedali e centri sanitari sostenuti da Medici senza frontiere in tutto il Paese, di cui molti in aree assediate. Eppure, «nonostante i nostri sforzi, ci sono  molte aree, tra cui Aleppo ovest, in cui al momento siamo impossibilitati a lavorare, ma continuiamo a spingere per fornire aiuti medici e umanitari in queste aree». La coordianatrice dell’emergenza per Medici senza frontiere continua: «Non è solo Msf a condannare gli attacchi indiscriminati contro i civili o le infrastrutture civili come gli ospedali, li condanna il diritto umanitario. Il messaggio è semplice e non so come dirlo più forte: smettete di bombardare gli ospedali.

22 novembre 2016