Aleppo, riaperta la cattedrale di Sant’Elia

La nuova dedicazione celebrata il 20 luglio. Gravemente danneggiata durante la guerra, è stata riparata anche con il contributo di Aiuto alla Chiesa che soffre

Dopo lunghi lavori di riparazione, il 20 luglio è stata ufficialmente riaperta e dedicata nuovamente la cattedrale maronita di Sant’Elia ad Aleppo, in Siria, gravemente danneggiata durante la guerra. A dare la notizia è il direttore per l’Italia della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) Alessandro Monteduro. Il luogo di culto, edificato nel 1873, aveva subito il danno maggiore nel 2013 a opera di un gruppo di jihadisti il cui scopo era distruggere ogni segno della cristianità. Acs, rivendica Monteduro , con 400mila euro di donazioni, «è stata una delle maggiori finanziatrici del progetto».

Dal direttore di Acs anche un ricordo personale: «Ho visitato il luogo di culto nel settembre 2019 insieme all’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, e vederlo rinascere è una grande emozione!». Per l’arcivescovo maronita di Aleppo Joseph Tobij, «la riapertura della cattedrale dal punto di vista simbolico rappresenta un messaggio ai parrocchiani e ai cristiani di Aleppo e del mondo ancora presenti nel Paese, nonostante i nostri numeri vadano riducendosi». Lo confermano anche le fonti di Acs: i cristiani di Aleppo prima della guerra erano circa 180mila, mentre oggi sono solo 30mila. «La principale difficoltà della riedificazione è stata il reperimento dei fondi, che è stato agevolato e sostenuto da Aiuto alla Chiesa che soffre – riferisce l’arcivescovo -. La ricostruzione del tetto di legno, esattamente come quello originale, è stata un’altra sfida. Mancavamo di competenze locali in questo settore, per cui abbiamo chiesto ad architetti italiani di disegnare il progetto del tetto di legno». E anche il materiale è giunto dall’Italia.

Nelle parole di Tobij, la gratitudine dei cristiani locali: «Ringraziamo con tutto il cuore Aiuto alla Chiesa che soffre e tutti i donatori che hanno contribuito con fede e generosità a questo sogno. Senza il sostegno dei benefattori di Acs – osserva – non saremmo stati in grado di pregare ancora e diffondere speranza nei cuori dei fedeli attraverso la ricostruzione della cattedrale».

22 luglio 2020