È dal lancio dell’offensiva militare russo-siriana, a fine luglio, che nessun convoglio di aiuti ha potuto raggiungere Aleppo est. Lo scorso 10 novembre l’Onu ha annunciato l’esaurimento imminente delle scorte di cibo. «Dal 1° ottobre, abbiamo distribuito razioni di cibo a 22.180 famiglie ad Aleppo est, che però dureranno solo sino alla fine del mese – ha detto Abd Alwahab Jessry, Senior Advocacy Officer della Big Heart Foundation -. Dobbiamo essere messi in condizione di portare più cibo e per questo lanciamo un appello per una cessazione completa delle ostilità, la fine delle incursioni aeree e la garanzia per i convogli umanitari di entrare in sicurezza».

Al momento, la parte orientale di Aleppo è quasi al collasso, con le strutture sanitarie vittime di incursioni aeree e bombardamenti. Solo 29, per la Syrian American Medical Society (Sams), i medici nell’area; molti i piccoli che non vengono vaccinati. La richiesta delle organizzazioni, quindi, è di «una completa cessazione del conflitto, la fine delle incursioni aeree e dei bombardamenti indiscriminati, la revoca dell’assedio su Aleppo est per consentire ai civili di trasferirsi in sicurezza e agli aiuti di poter entrare».

18 novembre 2016