Aleppo est senza acqua e servizi

Il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini mette l’accento sulle difficoltà della famiglie che rientrano nelle case distrutte. 300 i minori non accompagnati

Il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini mette l’accento sulle difficoltà della famiglie che rientrano nelle loro case distrutte. 300 i minori non accompagnati

Case distrutte o quasi. Rubinetti senza acqua potabili. Scarso accesso a qualunque tipo di servizio. Le famiglie stanno progressivamente facendo ritorno in una Aleppo est nella quale è difficile vivere. Si parla di circa 56mila persone. «La metà di loro – sottolinea il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini – sono bambini, molti dei quali tornati nelle ultime due settimane nelle loro abitazioni semi distrutte, in pessime condizioni, e senza poter accedere a servizi base come istruzione o sanità». Molte, riferisce, le famiglie che hanno raccontato di aver trovato «poco più che macerie».

La realtà rimane difficile. «Per molte di queste famiglie – continua il portavoce Unicef – trovare acqua pulita e acqua corrente attualmente ad Aleppo est è una sfida. I combattimenti hanno danneggiato la maggior parte degli impianti idrici della città e le famiglie in queste aree devono affidarsi interamente all’acqua trasportata da Unicef e dai suoi partner». Anche i bambini «devono fare molta strada per andare a scuola o prendere l’acqua e il cibo ogni giorno, passando attraverso detriti e strade piene di ordigni inesplosi». E proprio la presenza di questi ordigni pericolosi desta grande preoccupazione: li espone a «un serio rischio di ferite o morte».

Ad Aleppo Est l’Unicef ha contribuito a riaprire 22 scuole primarie nei quartieri di nuovo accessibili, fornendo classi prefabbricate, materiale scolastico e mobili per i bambini sfollati, molti dei quali sono stati fuori dal sistema scolastico per mesi o anni. A oggi, sono circa 4.500 i piccoli che possono tornare di nuovo a scuola in città.«“Ma non basta – ammette Iacomini -. I nostri operatori hanno identificato circa 300 minori non accompagnati ad Aleppo Est che necessitano di protezione immediata e urgente, hanno perso tutto. La priorità quindi in questo momento è aiutare tutti i bambini di Aleppo Est a tornare ad una vita normale. Nessuno escluso».

26 gennaio 2017