Alberto Contador e Ivan Basso, amici per i pedali

I due campioni si sono incontrati a Roma. El Pistolero: «Se ti sei ben allenato e cadi, ti rialzi e via di nuovo». Per il campione di Gallarate «l’unico rimpianto è quello di essere stati solo due anni nella stessa squadra»

Alberto Contador, “el Pistolero”, e Ivan Basso si ritrovano a Roma. I due compagni di squadra si abbracciano come amici di scuola. L’italiano di Contador, vincitore di due Giri d’Italia nel 2008 e nel 2015, altrettanti Tour de France e tre Vuelta a España, è buono. «Sono felice di essere qui e di rivedere Ivan il Terribile. Mi sento a casa». I due sono contornati da altri campioni del ciclismo come Fabio Felline, Paola Pezzo e i fratelli Alex e Danny Lupato. L’occasione è l’inaugurazione del nuovo concept store di Trek a Roma di cui alcuni dei campioni fanno parte. Ivan Basso ha vinto due Giri d’Italia, nel 2006 e nel 2010 e di Contador dice «Alberto è un amico. Il Giro d’Italia ci ha uniti, l’unico rimpianto è quello di essere stati solo due anni nella stessa squadra. Un anno e mezzo fa io e suo fratello abbiamo fondato una squadra per formare nuovi talenti, per dare ai giovani ciò che il ciclismo ha dato a noi. Non siamo sicuri di tirar fuori nuovi campioni ma di certo uomini migliori».

“El Pistolero” spiega che dopo una caduta ci si rialza perché «è niente, se si cade dopo una buona preparazione. È quello che conta. È come nella vita. Se hai fatto del tutto e ti sei ben allenato e cadi, ti rialzi e via di nuovo». Non ogni vittoria è uguale. Per Contador «quella in Australia è stata la più bella, ha segnato il mio ritorno nel 2004, dopo l’intervento per l’aneurisma cerebrale». I medici escludevano che potesse di nuovo gareggiare. Ma lui ce l’ha fatta diventando uno dei più grandi campioni del ciclismo. Accanto a loro c’è anche Fabio Felline, del team Trek. «L’ultima stagione è stata negativa ma penso al futuro. È presto per parlare del Giro d’Italia, non partecipo dal 2015. Ho chiesto di esserci e lo spero. Se ci sarò, farò qualcosa di grande. Sono stato compagno di Contador nell’ultimo anno di carriera. Da lui ho imparato tanto». Riguardo Ivan Basso «l’ho conosciuto come avversario e gli invidio la serietà con cui ha affrontato certi momenti della carriera. Mi ha dispensato buoni consigli».

Questo sport ha anche una nota rosa. Di fronte al numeroso pubblico anche Paola Pezzo. Per la campionessa di mountain bike due ori olimpici, ad Atlanta e Sydney, inoltre due oro e due bronzo ai mondiali. Aveva iniziato con lo sci di fondo. Ma nel 1988 sceglie la mountain bike. «è il mio sport, quello che mi porta ad allenarmi anche di notte, come ho fatto per abituarmi al fuso orario di Sydney. Occorrono testa, determinazione e forza di volontà per ottenere questi risultati. Inoltre spirito di avventura e amore per le escursioni. Era lo sport più simile allo sci di fondo e mi ha dato la possibilità di girare il mondo». Concludono i fratelli Lupato. Alex ha vinto il campionato Enduro 2018 per la quarta volta. Suo fratello Danny conclude quella gara terzo. Formano il team Cingolani Trek. Alex ribadisce: «la stagione è andata bene, sarà duro ripeterci». Danny continua, «ce la metterò tutta, un risultato migliore si può raggiungere».

Ma la bicicletta non è solo competizione. È anche il primo mezzo che i bambini usano per spostarsi, che ognuno potrebbe usare per spostarsi, soprattutto in un città con la conformazione di Roma. Ma la sicurezza non va trascurata. «La strada è di tutti e il ciclista è il punto debole – sottolinea Ivan Basso. La miglior soluzione è una sensibilizzazione costante. Inoltre usare luci, caschetto, pettorine, ma soprattutto il buon senso nel condividere la strada con tutti gli altri utenti».

 

16 novembre 2018