Al via su Radio Vaticana “Non mi chiamo rifugiato”

Il nuovo programma in collaborazione con il Centro Astalli in onda dal 26 settembre. La parola ai protagonisti, che si raccontano in prima persona

In occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebra il 27 settembre, prende il via domani, sabato 26, il nuovo programma di Radio Vaticana, realizzato in collaborazione con il Centro Astalli. “Non mi chiamo rifugiato”: questo il titolo del nuovo progetto editoriale, radio e web, in onda alle 17.05, con cadenza settimanale, sulle frequenze 105.00 Fm e 103.8 Fm, digitalradio.it, canale tv 733, in podcast e pubblicato su Vaticannews.va. L’obiettivo: sensibilizzare ascoltatori e lettori sulla condizione dei rifugiati in Italia e sulla loro storia di esilio.

Il programma, scritto e condotto dal giornalista della Radio Vaticana Stefano Leszczynski, dà la parola ai protagonisti che narrano in prima persona la loro storia, presentando così in modo nuovo il dramma di chi è costretto a mettersi in viaggio attraverso l’ignoto per cercare un Paese sicuro in cui realizzarsi. Ogni testimonianza poi viene contestualizzata da un punto di vista storico, politico e sociale, in modo da accompagnare il racconto nel suo evolversi e fornire gli strumenti per immergersi e immedesimarsi nel vissuto del protagonista. La persona rifugiata smette, cioè, di essere una statistica e «torna ad essere persona con il proprio vissuto, i propri affetti, le proprie paure e i progetti di vita», spiegano gli autori.

Una risposta, insomma, all’invito lanciato dal Papa nel suo Messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. «La conoscenza è un passo necessario verso la comprensione dell’altro – le parole di Francesco -. Quando si parla di migranti e di sfollati troppo spesso ci si ferma ai numeri. Ma non si tratta di numeri, si tratta di persone! Se le incontriamo arriveremo a conoscerle. E conoscendo le loro storie riusciremo a comprendere».

25 settembre 2020