Al via la terza edizione di Contromafie

La Capitale ospita, dal 23 al 26 ottobre, gli Stati generali dell’antimafia convocati da Libera. Si comincia con GiovaniContromafie, presso due strutture dell’Us Acli, per continuare all’Auditorium Conciliazione. Don Ciotti: «Atto di responsabilità»

Al via domani, giovedì 23 ottobre, la terza edizione di “Contromafie”, gli Sati generali dell’antimafia, convocati da Libera nella Capitale fino a domenica 26 ottobre. Quattro giorni di impegno, di confronto e studio per fare il punto sulla lotta alle mafie e alla corruzione nei loro risvolti sociali, politici, economici e culturali. Attesi oltre 3mila partecipanti, che lavoreranno suddivisi in 30 gruppi di lavoro articolati in 6 aree tematiche. Sul tavolo dei relatori si alterneranno in oltre 200 tra educatori, operatori sociali, magistrati, docenti universitari, forze di polizia, giornalisti, donne e uomini di cultura, imprenditori, rappresentanti di associazioni e sindacati.

«Le mafie hanno ripreso forza – denuncia il presidente nazionale di Libera don Luigi Ciotti -. E a dirlo non sono tanto le minacce di dei boss, quanto la loro diffusione, la loro presenza. Presenza materiale, che incide nei processi economici e politici. E presenza culturale, che addormenta e deturpa le coscienze. La corruzione non è nient‘altro che “mafiosità” diffusa, mafia insinuata nei codici di comportamento, mafia divenuta costume». Di qui la necessità «di riflettere, di approfondire, di rilanciare. Ma anche di riconoscere – la coscienza dei limiti è segno di coraggio – i nostri errori».

Si comincia giovedì 23 con GiovaniContromafie, presso due strutture messe a disposizione dall’Us Acli: il Centro sportivo Valentina Venanzi – Campo dei miracoli, sede di Calciosociale, in via Poggio Verde 455, dove sarà allestito un campus antimafia sociale, e la piscina comunale Arvalia, in via Rinuccini 75. Apertura in plenaria, poi, venerdì 24 ottobre all’Auditorium Conciliazione. In programma l’intervento di Roberto Saviano, la relazione introduttiva di don Ciotti, e le testimonianze di Rosi Bindi, Franco Roberti, Andrea Orlando, Pietro Grasso, Ignazio Marino e Nicola Zingaretti. Ancora, interverranno anche il segretario generale della Cei. Nunzio Galantino, Stefano Rodotà, Giusi Nicolini, Giovanni Tizian, Daniela Marcone e John Christensen. Sabato sono previsti i lavori su sei aree tematiche. Domenica plenaria di chiusura con interventi di ospiti internazionali e le relazioni finali delle sei aree tematiche, le cui elaborazioni conclusive saranno raccolte nel “Manifesto degli Stati generali dell‘antimafia”.

La parola “antimafia”, spiega don Ciotti, «ha perso credito: in troppi casi è stata esibita come una carta d‘identità, mentre dovrebbe essere un fatto di coscienza, un atto di responsabilità». L’invito del presidente nazionale di Libera dunque èa non parlare più di mafie come di «un fatto solo criminale, senza evidenziare la loro compatibilità con un sistema responsabile di disuguaglianze sempre più inaccettabili». Soprattutto però, rileva, «non è più possibile di mafie solo parlare, senza che le parole abbiano un coerente seguito nelle nostre vite, nelle nostre scelte, nelle nostre politiche».

22 ottobre 2014