Al via il X Festival della dottrina sociale della Chiesa

Un’edizione diffusa, che si svolge nella sede storica di Verona e in altre 19 città italiane, tra cui anche Roma. Il tema: “Memoria del futuro”

Uno spazio di confronto tra cattolici impegnati nel mondo del lavoro, nel sociale o in responsabilità politiche, per ritrovarsi, riconoscersi e condividere progetti e speranze. Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con il Festival della dottrina sociale della Chiesa, promosso dalla Fondazione Segni Nuovi, alla decima edizione, dal 23 al 29 novembre. Un’edizione che per la prima volta si svolge in versione diffusa: non solo nella sede storica di Verona ma in 19 città italiane, tra cui anche Roma. E per la prima volta senza il suo storico fondatore monsignor Adriano Vincenzi, venuto a mancare prematuramente poco meno di un anno fa.

Nella Capitale l’appuntamento è dal 23 al 25 novembre, per una tre giorni ricca di iniziative – tutte nel rispetto delle norme di contenimento del Covid-19 – articolate intorno al filo conduttore della qualità della vita e della complessità urbana. L’obiettivo: «Gettare semi di speranza, più che mai necessaria per interrompere la filiera del negativo innescata dalla pandemia che dalla crisi sanitaria ha portato alla crisi economica e del lavoro, poi a quella sociale e relazionale», spiegano i promotori delle iniziative romane. Il taglio del nastro nella giornata di lunedì 23, con la cerimonia di apertura in contemporanea in tutte le città italiane attraverso la piantumazione di un melograno, l’albero simbolo della dottrina sociale della Chiesa. L’appuntamento a Roma è al Giardino del Cedro, alla presenza del sindaco Virginia Raggi, del vicegerente della diocesi Gianpiero Palmieri e del presidente del municipio I Sabrina Alfonsi. Con loro ci saranno anche i rappresentanti delle realtà coinvolte nell’iniziativa: Acli Roma, Adiconsum Roma, Confcooperative Roma, Ucid Roma, Siamo Impresa PMI e BCC Credito cooperativo, in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro.

Il melograno, spiegano in una nota gli enti promotori, «è una pianta presente sin dall’inizio della storia dell’umanità, richiama la potenza della vita, la generativà, la sua forza è sinonimo di tenacia nelle difficoltà e con i suoi frutti dai chicchi numerosi e diversi rappresenta la ricchezza insita nella diversità». Di qui la scelta di assumerlo come simbolo della dottrina sociale della Chiesa, che è una bussola per i credenti impegnati per una buona politica «ma ha un valore universale per tutti quelli che hanno a cuore il bene comune».

Martedì 24 novembre il Festival romano entra nel vivo con il web talk su “La qualità della vita nella Capitale oltre l’emergenza”, in diretta sulla pagina Facebook e sul canale Youtube delle Acli provinciali di Roma e sui social delle altre realtà aderente. Un appuntamento volto ad analizzare l’impatto dell’emergenza Covid-19 nella Capitale e le buon pratiche attivate in questo periodo per rafforzare la coesione sociale, introdotto dalla presidente delle Acli di Roma Lidia Borzì e moderato dal giornalista del Corriere della Sera Paolo Conti. Con loro intervengono come relatori don Francesco Pesce, incaricato del Servizio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, e Carlo Cellamare, docente di urbanistica alla facoltà di Ingegneria civile e industriale della Sapienza di Roma. In occasione del web talk saranno presentate le best practices messe in campo durante l’emergenza. Le conclusioni saranno affidate a Marco Marcocci, presidente di Confcooperative Roma e Lazio.

“Benessere della famiglia e complessità urbana” è il tema dell’evento conclusivo nella Capitale, mercoledì 25 alle 17, in diretta sulle pagine Facebook e sui canali Youtube delle realtà aderenti. Una riflessione sul rapporto tra Roma e la sua comunità che attraverserà i luoghi della città a partire dalle periferie e dalle esigenze delle famiglie. Introduce e modera il presidente di Adiconsum Carlo De Masi. Intervengono, tra gli altri, Lidia Borzì, presidente Acli Roma, don Francesco Pesce, incaricato diocesano Pastorale sociale e del lavoro, e l’assessore capitolino alla Persona, scuola e comunità solidale Veronica Mammì. Le conclusioni sono affidate a Livio De Santoli, prorettore della Sapienza di Roma.

La cerimonia di chiusura del Festival – che nelle altre città prosegue, con calendari differenziati, fino al 29 novembre – è prevista per le 19, con la sottoscrizione della Carta dei valori da parte dei promotori.

20 ottobre 2020