Al via il 243° anno della Lateranense, all’insegna del Giubileo

L’inaugurazione con la prolusione del cardinale Angelo Bagnasco. «A Parigi fatti tragici e barbari. Ora bisogna reagire con serietà, senza panico»

L’inaugurazione con la prolusione del cardinale Angelo Bagnasco. «A Parigi fatti tragici e barbari. Ora bisogna reagire prendendo le cose con serietà, senza panico»

«Oggi più che mai c’è bisogno del Giubileo, proprio adesso in cui i rapporti fra gli uomini sembrano contrastanti fino al punto di arrivare alla violenza e al sangue». Sono le parole del cardinale vicario, Agostino Vallini, intervenuto ieri 17 novembre all’inaugurazione del nuovo anno accademico della Pontificia Università Lateranense, il 243° dalla sua fondazione, in veste di Gran Cancelliere dell’ateneo. È stata l’occasione per evidenziare l’importanza dell’Anno Santo straordinario, ormai alle porte, a pochi giorni dagli attentati che hanno colpito Parigi. «Non bisogna cedere al timore: questa barbarie accaduta a Parigi, che ci addolora, ci fa pensare, chiamando in causa tutti i responsabili del mondo e i singoli cittadini – ha affermato Vallini -, non deve condizionare un evento come il Giubileo di Roma».

L’importanza di tenere il Giubileo è stata ribadita anche dal presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, presente all’evento, che ha definito l’Anno Santo «una grande grazia da vivere fino in fondo». Inoltre, ha aggiunto il porporato, «annullare il Giubileo sarebbe totalmente sbagliato, sarebbe una grande delusione per il popolo di Dio e per tutti noi. Quelli di Parigi – ha detto ancora il persidente Cei – sono fatti tragici e barbari. Ora bisogna reagire prendendo le cose con serietà, senza panico».

Tra i presenti alla cerimonia di apertura dell’anno accademico, anche il commissario straordinario di Roma Francesco Paolo Tronca, che nel suo intervento ha evidenziato quanto «la città sia orgogliosa e onorata di poter ospitare i momenti più significativi del Giubileo», aggiungendo che «la cultura è l’arma più efficace contro qualsiasi tipo di crimine, capace di sconfiggere le false ideologie, la barbarie, la violenza fine a se stessa a cui si sta assistendo in questi giorni». Proprio per questo, ha affermato il cardinale Vallini nel suo discorso all’assemblea, «anche l’università è chiamata a formare uomini misericordiosi come il Padre, al fine di plasmare i cuori, affinché non siano chiusi in uno sterile provincialismo, ma aperti al mondo, cioè alla nostra “casa comune”».

Quella “casa comune” di cui ha parlato Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’, e che il cardinale Angelo Bagnasco nella Lectio magistralis ha definito «non un’enciclica “verde” ma uno sguardo sacro sul mondo, cioè umile, intelligente, onesto e religioso». Quindi di fronte ai disastri che stanno sfigurando il Pianeta, «il Papa – ha affermato il presidente della Cei – ci chiede una conversione dello sguardo come premessa di comportamenti nuovi per contrastare quella deriva che sta alla radice di un “umano” smarrito e angosciato e di una società debole e individualista».

Così, secondo il rettore dell’ateneo, il vescovo Enrico Dal Covolo, «in un mondo che si è ammalato, per evitare che muoia occorre una trasformazione radicale del nostro modo di essere e di agire, come singoli e come collettività». E allora, ha aggiunto Dal Covolo, «l’appello di Papa Francesco a questa “conversione cosmica”, interpella anche la Lateranense, affinché possa contribuire a pensare il “come” di un nuovo mondo possibile».

18 novembre 2015