Al via la causa di beatificazione dei coniugi Michisanti

Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha presieduto la sessione di apertura dell’inchiesta diocesana per la causa dei servi di Dio Aldo Michisanti e Enrica Onorante

Due coniugi romani dei giorni nostri che «hanno vissuto la genuinità evangelica della loro vocazione nell’umile e gioiosa santità del quotidiano nell’amore a Dio, alla famiglia e nel servizio al prossimo». Così il cardinale vicario Angelo De Donatis ha descritto i servi di Dio Aldo Michisanti e la moglie Enrica Onorante per i quali questa mattina, lunedì 24 giugno, si è aperta, nell’Aula della Conciliazione del Vicariato, l’inchiesta diocesana per la causa di beatificazione e canonizzazione promossa dall’Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida. Suor Maria Paola Rodriguez Mondragon è la postulatrice dei coniugi la cui «testimonianza sarà un segno di speranza, un incoraggiamento nel cammino della santificazione personale e di tutte le famiglie» ha affermato il cardinale vicario. La cerimonia si è svolta alla presenza dei cardinali Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Malcolm Ranjith e Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga il quale ha letto un breve messaggio inviato da Papa Francesco ai figli di Aldo e Enrica nel quale mette in luce il bene che i coniugi hanno fatto ai poveri.

Aldo e Enrica sono stati sposati 30 anni, dal 6 settembre 1967 al 3 marzo 1997, giorno della morte di Aldo che era da poco andato in prepensionamento perché desiderava studiare filosofia. «Fu un matrimonio felice allietato dalla nascita di tre figlie: Paola, Chiara ed Emiliana» ha ricordato il cardinale De Donatis. Religioso fin dall’adolescenza, innamorato della vita, Aldo ebbe un’intensa vita interiore, «abitualmente orientato all’abbandono in Dio, alla lettura della presenza della sua bontà anche nelle sventure». Fu seguito da don Mario Gallozzi, all’epoca dei fatti viceparroco della parrocchia della Madonna ai Monti, il quale «capì perfettamente l’esuberanza un po’ idealistica di Aldo, la sua tensione ai valori evangelici, la sua esigenza di vivere facendo del bene». Enrica, otto anni più giovane del marito, ha avuto un’infanzia segnata dall’abbandono del padre quando lei aveva solo sei mesi. Quest’avvenimento le provocò una sofferenza costante. «Trascorse l’infanzia, e più tardi l’adolescenza, chiedendosi come potesse sentire l’Amore di Dio se non conosceva l’amore di un padre» ha spiegato De Donatis.

Nel 1975 i coniugi conobbero il movimento dei Focolari e iniziarono a partecipare ad alcuni incontri. Enrica confidò il suo dolore per la mancanza di una figura paterna e per la prima volta comprese che Dio è quel padre che lei tanto cercava. Chiedono quindi di entrare a far parte del movimento come “focolarini sposati” con promesse matrimoniali. Diventano responsabili delle famiglie per Lazio, Abruzzo e Sardegna, sono attivi in parrocchia, vanno a distribuire il Vangelo nelle case. Dopo la morte di Aldo viene proposto ad Enrica di collaborare con l’ufficio della Conferenza episcopale italiana che supporta il Comitato per gli interventi caritativi nel Terzo mondo finanziati con l’8 per mille alla Chiesa cattolica. «Molti le riconoscono una speciale capacità di entrare in sintonia con le persone – ha aggiunto il vicario-. Molti le attribuiscono un particolare carisma di “maternità”. Accoglie ogni giorno missionari e religiosi e religiose, mettendo con generosità incondizionata al servizio della evangelizzazione le proprie forze fisiche, intellettuali e spirituali».

I due sposi, ha concluso il cardinale, «seppure per spazi diversi e significati propri, hanno recato la loro testimonianza di sequela del Signore, edificando con la loro fede ed esempio di vita coniugale coloro che incontravano lungo il percorso. La loro sensibilità nei confronti dei bisognosi si iscrive nella storia della carità ed aiuto reciproco tra le chiese che permette alla comunità romana di gareggiarne per il primato». Per il cardinale Bassetti«la santità è un fatto personale, ma quando coinvolge una famiglia si irradia sempre più». Ha ricordato che in tanti descrivono Enrica come la donna che aveva “il sorriso di Dio” e “il fuoco di San Paolo” per l’evangelizzazione. Il cardinale Malcolm Ranjith ha conosciuto la donna alla Cei e ha messo in evidenza l’esempio che i coniugi rappresentano per la famiglia, un’istituzione oggi in crisi. «Loro sono stati un grande dono» ha detto. Il cardinale Maradiaga si è detto convinto che questo processo camminerà «rapidamente. Abbiamo bisogno di gente santa nell’ordinario che ha lasciato una grande testimonianza d’amore».

24 giugno 2019