Al servizio di padri separati e padri “fragili”
La proposta avviata da una riflessione sulla paternità nelle relazioni familiari e stimolata dal recente aumento delle richieste di aiuto, anche per l’impatto della pandemia sul sistema sociale
Nell’ultimo anno il Consultorio Al Quadraro ha scelto di aprire una riflessione sulla figura del padre nelle famiglie di oggi. Da sempre il consultorio si occupa di famiglia e di tutti i suoi componenti, ma è emersa in modo sempre più evidente la necessità di puntare un faro sul ruolo che ha la paternità nelle relazioni familiari in cui veniamo a contatto in quanto operatori. Siamo partiti dalla fragilità emersa nel tortuoso percorso delle separazioni e abbiamo deciso di costituire un gruppo multidisciplinare (operatori dell’area familiare, individuale, infantile, di coppia e una progettista) dove raccogliere idee, proposte e progetti per rispondere alle sempre più urgenti richieste dei padri. Grazie al brainstorming del gruppo è nata una proposta di intervento, che si è configurata come una preziosa bussola per orientare i nostri sforzi e per programmare nuove attività: “Padri separati, padri fragili”.
Siamo un’équipe di professionisti psicoterapeuti del consultorio familiare “al Quadraro” e ci occupiamo di individui, coppie e famiglie, orientando le nostre competenze anche alla progettazione di nuovi servizi e strumenti di intervento. Dai servizi “ordinari” del consultorio e dal confronto con avvocati esperti in diritto di famiglia, arrivano domande che attengono alla crisi del sistema famigliare durante il processo di separazione. Abbiamo, pertanto, deciso di orientare un nostro nuovo servizio destinato ai padri separati. Negli ultimi due anni abbiamo riscontrato un aumento di richieste da parte di questa categoria specifica che è diventata sempre più sofferente e “fragile”: l’ultimo anno ha visto l’acuirsi delle difficoltà intrafamiliari a causa della convivenza forzata dovuta alla pandemia, a cui è corrisposto un aumento delle separazioni. Durante gli incontri di accoglienza con le famiglie, abbiamo osservato un’estrema difficoltà da parte dei padri separati (o in via di separazione) nella gestione delle relazioni con mogli e figli nel nuovo assetto familiare: profonda sofferenza nella perdita della quotidianità, senso di fallimento del progetto di coppia, l’esacerbazione delle difficoltà economiche e l’impoverimento del ruolo sociale e personale della figura del padre separato sono solo alcuni dei temi più significativi emersi dalla nostra analisi.
Il nostro obiettivo, come operatori e progettisti del consultorio, è di programmare un servizio che accompagni il processo di separazione attenuando la conflittualità e i possibili rischi ad essa correlati; facilitare una genitorialità funzionale ai cambiamenti in atto; favorire una riorganizzazione familiare armonica e orientata al benessere psicologico di ogni membro; facilitare la costruzione di nuovi nuclei per sostenere le dinamiche familiari e di coppia emergenti. Date le premesse, proponiamo un lavoro multidisciplinare orientato ad offrire un sostegno psicologico individuale per i padri separati, e parallelamente un lavoro di gruppo orientato alla gestione delle difficoltà nella relazione con i figli, tenendo conto della fase evolutiva di quest’ultimi con i relativi compiti di sviluppo. Queste azioni sono da intendere come elementi cardine di un progetto più ampio, che tenga conto dell’attuale complessità della realtà storica e dell’impatto che la pandemia ha esercitato sull’intero sistema sociale e di relazioni familiari.
A partire da questa proposta abbiamo via via allargato il nostro sguardo individuando due aspetti sui quali focalizzarci in parallelo: la costruzione di protocolli di intesa tra il consultorio e gli enti che sul territorio si occupano di paternità e una maggiore evidenziazione, all’interno dei servizi del consultorio, della figura del padre. Nei percorsi di preparazione alla nascita organizzati regolarmente in Consultorio, ad esempio, abbiamo sempre incluso la partecipazione dei padri, mentre per il “rientro a casa” dopo il parto abbiamo un servizio dedicato chiamato “Spazio mamma”: ci stiamo orientando verso la proposta di un servizio integrato di cui possa usufruire anche il papà, proprio per dare risposte e accogliere dubbi e necessità di chi si prende cura del bambino (compito sempre più condiviso all’interno della coppia genitoriale). L’obiettivo è quello di promuovere una visione in cui non ci sono compiti e competenze che attengono solo al padre o alla madre ma compiti e competenze declinati al maschile e al femminile nell’ottica di una genitorialità integrata. Ringrazio la dottoressa Paola Cavalieri e l’associazione Across per l’attento e entusiasta accompagnamento in questo percorso (Guido Palopoli, psicologo e psicoterapeuta)
11 aprile 2022