Al Santa Maria della Pietà nuovo centro per i disturbi del comportamento alimentare

L’inaugurazione alla presenza del governatore del Lazio Zingaretti e dell’assessore regionale alla Sanità D’Amato. È il primo servizio pubblico di residenzialità, unico nel Lazio e nel centro sud Italia

7 posti letto, dedicati a pazienti di età compresa tra i 13 e i 25 anni: la fascia più colpita dai disturbi dell’alimentazione e dalle patologia a essi correlate. Roma ha un nuovo centro residenziale per i disturbi del comportamento alimentare (dca), inaugurato questa mattina, 11 febbraio, al Santa Maria della Pietà. Nei locali del padiglione 14, precisamente: una struttura già operativa da diversi anni – che dal 2008 offre già l’intervento ambulatoriale, le attività terapeutico-riabilitative e le attività socio-riabilitative -, nella quale sono stati eseguiti lavori di manutenzione edile, ma anche interventi straordinari e di impiantistica grazie a un investimento di circa 500mila euro.

La novità è proprio il servizio di residenzialità pubblico, unico nel Lazio e anche nell’intero centro – sud del Paese. Lo ha evidenziato, intervenendo all’inaugurazione, il presidente della Regione Nicola Zingaretti. «È una tappa importante, frutto del lavoro svolto fino ad oggi, e teso ad assicurare ai cittadini, soprattutto agli adolescenti che soffrono più degli adulti di queste problematiche, un’assistenza terapeutica riabilitativa a 360° e fino alla piena autonomia», ha evidenziato. Dal 2018 a oggi infatti si registra un aumento vertiginoso dei casi di disturbi del comportamento alimentare; l’incremento di accesso dei minori è del 218%. Significativo anche il ruolo giocato dalla pandemia di coronavirus.

Nelle parole del governatore del Lazio, la nuova struttura «intende aiutare giovani ad affrontare un percorso di cura lunga e spesso molto difficile, che la pandemia degli ultimi anni ha solo aggravato, a causa dell’isolamento a cui siamo stati sottoposti per tanto tempo. Voglio dunque ringraziare medici, operatori della sanità, psicologi, infermieri, assistenti sociali, volontari e tutti coloro che ogni giorno si prendono cura dei tanti pazienti affetti da questo disturbo». Ha puntato il dito contro l’isolamento sociale portato dal lockdown anche l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato. «Stiamo lavorando – ha detto – per aumentare la platea dei servizi soprattutto in un’ottica di rete, collaborazione e integrazione. L’apertura di questo nuovo centro è un segnale importante che va nella direzione di aumentare i servizi sul territorio e renderli sempre più accessibili per il cittadino».

Soddisfazione nelle parole del direttore generale della Asl Roma1 Angelo Tanese. «Con l’avvio anche dell’attività residenziale – ha osservato – completiamo un percorso di potenziamento dei servizi per i disturbi del comportamenti alimentare portato avanti in questi anni. In questo modo consentiamo ai ragazzi e alle famiglie di affrontare insieme il percorso terapeutico senza separazioni o viaggi fuori regione».

11 maggio 2022