Al Museo di Roma in mostra oltre 700 giocattoli antichi

“Per gioco”: questo il titolo dell’esposizione, fino al 10 gennaio 2021 a Palazzo Braschi. Gli esemplari esposti riferibili agli anni tra il 1860 e il 1930

C’è anche la casa di bambole della regina di Svezia, di fine ‘600, tra gli oltre 700 esemplari di giocattoli antichi in mostra fino al 10 gennaio 2021 nelle 22 sale al primo piano del Museo di Roma, a Palazzo Braschi. Un’esposizione che era stata programmata nel mese di aprile; sospesa a motivo dell’emergenza sanitaria, è stata inaugurata invece solo sabato scorso, 25 luglio, all’interno di Romarama, il programma culturale estivo di Roma Capitale.

La mostra – promossa da Roma Capitale, assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, la cura di Emanuela Lancianese, il progetto di allestimento e scenografia di Enzo Pinci, gli effetti sonori e multimediali del video artista, designer e musicista Francesco Arcuri – propone esemplari riferibili per lo più agli anni compresi tra il 1860 e il 1930, la cosiddetta “età d’oro” del giocattolo. A questi si aggiungono, appunto, la casa di bambole della Regina di Svezia e i giocattoli più antichi della collezione: due bambole di epoca pre-incaica del XIV- XV secolo, di cui una che raffigura una madre con il figlio in braccio.

Sei i nuclei tematici in cui si articola il percorso espositivo: la città e la campagna, giochi di strada e di cielo, il bambino in movimento, la famiglia, il lavoro, il viaggio. Al loro interno, diverse tipologie di giochi: aerei e navi, castelli, edifici rurali, automobili, treni, case di bambola, bambole, lanterne magiche, oggetti del circo e del luna park, quadri, libri, giochi di strada, oggetti di trasporto per bambini e giochi di movimento (slittini, monopattini, bici, carrozzine, cavalli a dondolo), giochi didattici sul lavoro artigianale (filande, cucine in ghisa, caldaie e vapore).

La prima sezione è dedicata al tema della famiglia, di cui fanno parte 79 bambole disposte in un ideale giardino e 15 case di bambola, con un’installazione site specific per “la casa di bambola regale” appartenuta alla Regina di Svezia. Una delle case esposte, alta quattro piani – costruita artigianalmente nel 1914 da John Carlsen, fratello della piccola proprietaria – possiede ancora un ascensore funzionante realizzato con parti di meccanismi di orologi. Procedendo, si potranno ammirare giochi di ambito urbano e rurale, con circa 70 edifici, castelli e ponti, botteghe, un faro, case e poi stalle, fattorie e animali. Sarà poi la volta di aeroplani e navi, con un aliante e un grande aquilone, e dei giochi da strada, con trottole, corde, fionde, palle, tiro a segno, pattini a rotelle.

Seguono circa 60 pezzi collegati al tema del lavoro, con giochi ispirati alle varie attività economiche dell’epoca pre-industriale o degli albori della civiltà industriale. Sono filande, telai, motori elettrici, cucine, giochi di costruzioni e meccani, che nel passato avevano la funzione di sviluppare nei bambini competenze artigianali, artistiche e domestiche. Il percorso continua quindi con una selezione di 60 automobiline, tra cui quelle tedesche in miniatura degli anni ’30, e un’installazione con piccoli automi, giochi di strada e carri in miniatura trainati dai cavalli. Non mancano le macchine a vapore, piccole caldaie e trenini, alcune lanterne magiche, giochi di visione, con una quarantina di oggetti legati al divertimento, tra i quali elementi del circo – clown giocolieri, circo itinerante con automi – e del luna park (gioco del calcio, galoppatoio, mutoscopi ovvero giochi legati alla visione del pre-cinema) e tre carillon.

Non manca nemmeno la biblioteca dei ragazzi con 84 libri della collezione selezionati tra libri pop-up, libri “parlanti” e favole. Nell’ultima sala, infine, un video di animazione di circa sette minuti che presenta una storia ispirata agli oggetti della collezione, realizzato da Francesco Arcuri: in un mondo in miniatura prendono vita i giocattoli colti in dettagli anche minimi, sullo sfondo della città immersa nelle sue attività quotidiane.

L’intero allestimento è corredato da pannelli esplicativi sul significato del gioco, sulla storia della collezione, con informazioni più dettagliate sui pezzi di maggior valore. In occasione della mostra poi, informano gli organizzatori, tutti i giocattoli sono stati sottoposti ad accurati interventi di manutenzione e restauro, a opera della Sovrintendenza capitolina con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura e dello specialista Cataldino Saracino. L’esposizione è accompagnata da un breve catalogo dal titolo “Per gioco. Guida alla collezione dei giocattoli antichi della Sovrintendenza Capitolina” a cura di Emanuela Lancianese e di Amarilli Marcovecchio, con un saggio introduttivo di Filippo Tuena.

L’accesso alla mostra sarà consentito nel rispetto delle linee guida per contenere la diffusione del Covid-19. È consigliata la prenotazione con il preacquisto del biglietto sul sito www.museiincomuneroma.it. Per i possessori della MIC card è previsto l’ingresso alla mostra con biglietto ridotto, previa prenotazione gratuita allo 060608.

28 luglio 2020