Al Museo dei Fori Imperiali l’Europa e l’impero di Traiano

Una mostra in sette sezioni racconta i trionfi militari, le grandi opere pubbliche e la buona amministrazione del primo imperatore non romano della storia

A 1900 anni dalla morte di Traiano, nel cuore di Roma, presso il complesso archeologico dei mercati e del Foro a lui intitolati, una mostra in sette sezioni ne racconta i trionfi militari, le grandi opere pubbliche, la buona amministrazione dell’impero e il ruolo rivestito dalle sue donne.

Sfogliando idealmente un libro di storia con “fogli di pietra e digitali” emergono, dall’antico impero romano, che con Traiano ebbe la sua massima espansione, le radici della nostra Europa, la cui evoluzione si ebbe secoli dopo con Carlo Magno. Nell’impero di Traiano furono incluse popolazioni diversissime e distanti fra loro, sottostanti le medesime leggi, ancora oggi alla base della giurisprudenza moderna. Impero che costituì il suo baricentro nel Mediterraneo (mare nostrum), le cui propaggini si estendevano fino in Africa e in Asia. Nell’impero di Carlo Magno, con una centralità più continentale (la valle del Reno), le popolazioni furono tenute insieme dalla comune fede cristiana cattolica e dal recupero della civiltà Latina. Unità spezzata dalla comparsa degli arabi. Differenze che hanno animato i dibattiti degli storici, divisi nel considerare l’impero di Carlo Magno un’eredità di quello romano o un’entità del tutto nuova.

Il percorso, in cui dialogano supporti multimediali, pannelli e struttura ospitante, è cronologicamente a ritroso: ha inizio con la morte di Traiano, annunciata idealmente da lui stesso dal luogo della sua sepoltura (la colonna eretta in suo onore) e le celebrazioni postume del suo trionfo. Evento eccezionale perché il trionfo, spettacolo “persuasivo”, propagandistico della grandezza di Roma e dei suoi generali, in cui sfilavano i vinti in catene e il bottino di guerra, rendeva omaggio solo al capo supremo degli eserciti, al suo ritorno da un’impresa vittoriosa. Ma Traiano seppe conquistarsi il favore del senato e del popolo e amministrò l’impero con tale saggezza e moderazione, da meritarsi l’epiteto di Optimus Princeps, il migliore, e da costituire un modello di buon governo a cui rifarsi per secoli.

Primo imperatore non romano, nato a Italica (in Spagna), il “provinciale” Traiano era stato adottato dall’indulgente Nerva, inaugurando una nuova stagione dell’impero: il Principato d’adozione. Designato per meriti militari e non dinastici, Traiano, solo dopo aver concluso le operazioni sul Reno, fece il suo ingresso a Roma a piedi, e non trasportato su una lettiga da uomini, come prevedeva il cerimoniale. Del resto, ricevuta l’educazione di un soldato, ma con il carisma di un generale, non temeva la folla, a cui concesse, nel corso degli anni, gli amati spettacoli circensi, proventi dei bottini di guerra in denaro e cereali, tassazioni più eque e “alimenta” per gli orfani, per curarne la formazione e avviarli ad un futuro impiego presso l’amministrazione.

Seguono sezioni dedicate alle due campagne condotte contro i Daci, del cui leggendario coraggio in battaglia si servì negli spettacoli: i soldati prigionieri, ridotti a gladiatori, in caso di vittoria, dato lo spettacolo reso, avrebbero conquistato la libertà. La guerra contro i Daci, che premevano a nord del Danubio, fu lunga e sanguinosa. Fruttò un bottino di ben 250,000 kg di oro, il doppio in argento, oltre la provincia (la Dacia è l’attuale Romania). Provincia che fu romanizzata e che, non solo nel nome, reca ancora tracce dell’impero.  Come in un fumetto, sulla colonna eretta in onore di Traiano (sormontata in origine da una statua che lo ritraeva) sono scolpite, avvolgendosi come in una spirale, 155 scene delle battaglie, di cui sono stati realizzati i calchi, alcuni dei quali visibili in mostra.

Il percorso procede dando conto delle grandi opere pubbliche realizzate da Traiano, tra cui l’acquedotto. le terme, il grande porto, che meriterebbe una sezione a parte. Al secondo piano un ritratto per così dire privato di Traiano: le sue donne, madre, figlia e moglie, modelli di virtù e di generosità nel praticare la beneficenza a sostegno della collettività. Al termine di questa rilettura si ritorna all’apprezzamento della figura di Traiano, uomo giusto, il più “cristiano” tra i pagani, dopo l’era antica.

Tra i prestiti eccellenti, gli splendidi stucchi dorati della sua villa presso Arcinazzo Romano, da poco restaurate e ricomposte, e due lastre del fregio con Amorini e grifoni che le vicende collezionistiche avevano tenuto separate: si tratta di una splendida architettonica con amorini dai Musei Vaticani e un grande frammento dello stesso fregio da Berlino.

“Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa”  c/o Museo dei Fori Imperiali. Curatori: C. Parisi Presicce, M. Milella, S. Pastor – L. Ungaro. Catalogo: De Luca Editori €28. Fino al 16 /09/2018. Orari: Tutti i giorni 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Chiuso il1° Maggio. Biglietto: Ingresso gratuito per i residenti a Roma e nell’area della Città Metropolitana nella prima domenica di ogni mese. Biglietto integrato museo + mostre (“Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa” e “Columna mutãtio – LA SPIRALE”: Intero € 15,00; Ridotto € 13,00. Riduzione per i cittadini residenti nel Comune di Roma. Informazioni: Tel. 060608

 

12 gennaio 2018