Al Macro la retrospettiva sui Pink Floyd

Dopo il debutto a Londra, approda nella Capitale la mostra dedicata ai 50 anni di carriera di uno dei più leggendari gruppi rock di sempre. Nella Performance Zone la possibilità di rivivere l’ultimo concerto, del 2005

“The Pink Floyd Exhibition: their mortal remains”: a 50 anni dalla nascita di uno dei gruppi più innovativi della storia del rock, arriva al Macro di Roma la retrospettiva epocale Ideata da Storm Thorgerson e sviluppata da Aubrey “Po” Powell di Hipgnosis, che ha lavorato in stretta collaborazione con Nick Mason, consulente della mostra per conto dei Pink Floyd. Un viaggio audiovisivo nella carriera della band, che offre una visione inedita ed esclusiva del mondo dei Pink Floyd.

A partire da oggi, venerdì 19 gennaio, e fino al 1° luglio 2018, lo spazio espositivo di via Nizza ospita dunque l’esposizione che qualche mese fa ha debuttato al Victoria and Albert Museum di Londra – visitata da oltre 400mila persone -, divenendo la prima tappa internazionale dell’esposizione. In una sede, tra l’altro, poco distante dal Piper dove, ha ricordato lo stesso Mason, ebbe luogo uno dei primi concerti dei Pink Floyd in Italia, nell’aprile del 1968. Attraverso un percorso in ordine cronologico, accompagnato sempre dalla musica e dalle voci dei membri passati e presenti dei Pink Floyd (tra cui Syd Barrett, Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason e David Gilmour), la mostra racconta il ruolo della band nei passaggi culturali che si sono susseguiti dagli anni ’60 in poi, quando la band venne riconosciuta come uno dei fenomeni più importanti della scena musicale contemporanea. Il punto di forza: l’approccio sperimentale, che rese il gruppo inglese esponente di spicco del movimento psichedelico che cambiò per sempre l’idea della musica.

La “visione del mondo” dei Pink Floyd si è realizzata, negli anni, grazie a creativi come il moderno surrealista e collaboratore di lunga data Storm Thorgerson, l’illustratore satirico Gerald Scarfe e il pioniere dell’illuminazione psichedelica Peter Wynne-Wilson. Sono nate così alcune delle immagini più leggendarie della cultura pop: dalle mucche al prisma di The Dark Side of the Moon, fino al maiale rosa sopra la Battersea Power Station e ai Marching Hammers. Il momento culminante dell’esposizione però è la Performance Zone, in cui i visitatori entrano in uno spazio audiovisivo immersivo, che ricrea l’ultimo concerto dei quattro membri della band al Live 8 del 2005 con Comfortably Numb, appositamente mixata con l’avanguardistica tecnologia audio AMBEO 3D, oltre al video, in esclusiva per Roma, di One Of These Days, tratto dalla storica esibizione del gruppo a Pompei.

19 giugno 2018