Al Gemelli curati oltre 46mila malati di tumore nel 2017

Il Policlinico è tra i principali centri italiani specializzati nella cura del cancro, primo nel Lazio: quasi il 5% in piu’ rispetto all’anno precedente

Più di 46mila persone malate di tumore, provenienti da tutta Italia, hanno scelto nel 2017 di farsi curare al Policlinico universitario Agostino Gemelli, tra i principali centri italiani specializzati nella cura del cancro, primo nel Lazio: quasi il 5% in più rispetto all’anno 2016. C’era anche l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, alla presentazione del Libro bianco dell’oncologia al Gemelli. Qui, attorno ai malati di tumore si sviluppano servizi di accoglienza, diagnosi, terapia e riabilitazione, che richiedono disponibilità di innovazione tecnologica, competenza, professionalità e sostenibilità.

Nel 2017 al Gemelli sono state eseguite più di 1 milione di prestazioni ambulatoriali e 22.000 ricoveri per pazienti oncologici. Per garantire appropriatezza ed efficienza molteplici sono gli operatori coinvolti in ambito sanitario, amministrativo, formativo e di ricerca. «Quando si parla di oncologia si avverte subito la necessità di doversi relazionare con esigenze molto complesse di uomini, donne, giovani e anziani che sentono minacciata la loro vita e che cercano un aiuto affidabile e accogliente alla loro inquietudine».

Con questo Libro Bianco «si è realizzato uno strumento di comunicazione per cercare di rispondere alle domande che si pongono i pazienti oncologici nel percorso quotidiano che un volume rilevante e crescente di persone compie nel Policlinico», spiega il professor Vincenzo Valentini, direttore Polo scienze oncologiche ed ematologiche della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli e ordinario di Radioterapia all’Università Cattolica. Il Libro Bianco dell’Oncologia del Policlinico Gemelli – consultabile e scaricabile dal sito – è un e-book multimediale che descrive tutte le attività nell’ambito della cura e della ricerca contro i tumori sviluppate presso il Gemelli.

È un libro elettronico, «proprio perché vuole raccogliere filmati, essere facilmente aggiornabile con ogni informazione che verrà messa a disposizione e raccontare storie di pazienti, di sanitari e volontari che intorno alla problematica oncologica si impegnano ogni giorno per dare una risposta esaustiva e accogliente ai pazienti con malattia oncologica».

 

25 gennaio 2018