Al Divino Amore nuova cappella per l’adorazione

Vicino alla torre del primo miracolo. Inaugurata dal cardinale Angelo De Donatis, diventerà il cuore pulsante della spiritualità mariana ed eucaristica

Per fare del colle dove sorge il santuario antico «il cuore pulsante della spiritualità mariana ed eucaristica del Divino Amore» è stata inaugurata ieri sera, domenica 9 giugno, la nuova cappella per l’adorazione del Santissimo Sacramento. A presiedere la solenne celebrazione, il cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, che ha guidato anche la processione eucaristica del Santissimo Sacramento dal nuovo santuario – dove fino ad ora si trovava la cappella per l’adorazione – alla nuova sede, collocata in prossimità della torre del primo miracolo avvenuto nel 1740 e adiacente al santuario costruito come ex voto cinque anni dopo, consacrato poi al Divino Amore nel 1750.

«A 75 anni dalla liberazione di Roma, durante il secondo conflitto mondiale, per intercessione della Madonna e nel ventesimo anniversario dalla costruzione del nuovo santuario – spiega don Fernando Altieri, rettore del Santuario del Divino Amore – si realizza un progetto che viene da lontano». Già don Umberto Terenzi, primo rettore e parroco del santuario mariano, «individuava nel borgo antico il centro della spiritualità di questo luogo di devozione e preghiera – continua il sacerdote – e nella porticina del tabernacolo del primo santuario è proprio il cuore di Gesù ad essere raffigurato: il centro e il senso della fede». D’ora in poi il pellegrino che, superata la torre con l’effige miracolosa di Maria, raggiungerà la piazzetta su cui sorge l’antico santuario, «potrà vedere già dall’esterno l’ostensorio custodito nella cappella e incastonato in una nuvola di marmo di Carrara che è pregiata opera scultorea dell’artista Gino Giannetti – dice ancora don Altieri -, proprio accanto ai confessionali destinati al sacramento della riconciliazione».

In una sorta di «itinerario di fede in tre tappe – chiosa monsignor Enrico Feroci, presidente della comunità degli Oblati figli della Madonna del Divino Amore – si vivrà questo luogo davvero come un luogo sacro che avvicina al Padre e alla sua misericordia». Chi si rechi prima in preghiera al santuario «chiedendo consolazione, aiuto e supporto alla Madre – prosegue Feroci -, sarà da lei condotto al Figlio che si è fatto carne per la nostra salvezza, alla quale si perviene però solo abbracciando la sua misericordia nella confessione». Ma è anche il Figlio che conduce alla Madre e così «l’adorazione eucaristica apre poi all’incontro con Maria, presso cui tanti fedeli vengono a presentare le loro richieste e i loro desideri ma anche per offrire il proprio dolore, ricercando la grazia e il perdono di Dio». Ancora, l’idea per il futuro è quella di «rendere disponibili davanti alla piccola piazza sulla quale affacciano santuario dei confessionali e la nuova cappella per l’adorazione le benedizioni dei numerosi malati che vengono qui in preghiera» oltre che «fare in modo che l’adorazione eucaristica non sia prolungata o temporanea, com’era nella cappella del nuovo santuario, ma perpetua».

10 giugno 2019