Al Chiostro del Bramante l’evanescenza di Turner

Dopo 50 anni dall’ultima esposizione monografica, l’artista della Royal Academy torna a Roma con una selezione di più di 90 opere provenienti dalla Tate Gallery

«L’indeterminatezza è il mio genio». È la dichiarazione del romantico pittore inglese Turner, i cui acquerelli e disegni esposti nelle sale del Chiostro del Bramante incantano i visitatori che accorrono numerosi, sin dall’apertura della mostra, ad ammirarne la delicata evanescenza. Pur trattandosi di una selezione di opere più informali rispetto ai dipinti ad olio, di cui in mostra sono esposti solo pochi pezzi, sono apprezzabili proprio nella loro non-finitezza che, romanticamente, come in passato, predispone al sogno, al raggiungimento della completezza nell’immaginazione di chi le osserva. Bozzetti e studi, peraltro, rilevatori di un’impulsività nel dipingere e di una continua ricerca di cromatismi e linguaggi, che anticiparono mode e influenzarono più di una generazione di artisti, da Monet e Van Gogh a Klimt.

Da considerare anche il fatto che Turner è stato un disegnatore prima ancora che un pittore e che tali opere, accanto agli acquerelli, gli hanno assicurato per tutta la vita un reddito. Inoltre, il pittore inglese appassionato di architettura classica, che ha ritratto sia una Roma barocca tra realtà sacre e profane sia una Venezia onirica con la sua laguna immersa in atmosfere nebbiose e trasparenti, ha elevato la topografia alla status d’arte, ritraendo ad esempio con maestria il Pantheon, il teatro londinese di Oxford Street, distrutto dalle fiamme.

Eppure, se fossero state rispettate le volontà dell’artista, nulla sarebbe giunto fino a noi, se non i soli olii e qualche opera su carta. Grazie alla Royal Court (Corte di cancelleria) nel 1856 tutta la produzione artistica di Turner è diventata proprietà della nazione. Gli anni in cui Turner dipingeva sono felici per l’acquerello che, essendo meno costoso, era oggetto di interesse della nascente borghesia. L’arte cominciava a non essere più circoscritta nella ristretta cerchia degli aristocratici e Turner eseguì diverse opere destinate ai collezionisti ed estimatori.

Se più apprezzabili sono gli acquerelli della maturità, tuttavia è interessante seguire l’evoluzione cronologica del suo linguaggio, ricostruita in mostra attraverso la distribuzione delle opere in sei sezioni, accomunate da un’osservazione mai mimetica della natura, contemplata nella sua grandiosità e potenza misteriosa e inarrestabile e, ad un tempo, mediante una visione interiore.

Turner. Opere della Tate c/o Chiostro del Bramante – Via della Pace. Fino al 26 agosto 2018. Curatore: David Blayney Brown. Catalogo: Skira Editore. Orari: lun – ven 10.00 – 20.00: sab – dom 10.00 – 21.00 (la biglietteria chiude un’ora prima). Biglietti (audioguida inclusa): intero 14 €; Ridotto 12 €.Promo Universitari: 11€ dal lunedì al venerdì e a partire dalle ore 17.00 (la promozione è valida dal fino al 27 luglio 2018 – esclusi i festivi). Aperture straordinarie: 10.00 – 21.00; 2 giugno; 29 giugno; 15 agosto. Informazioni: 06 68809035.

 

11 maggio 2018