Al Chiostro del Bramante, “L’arte incontra i sogni”

Il Chiostro del Bramante accoglie la sfida dell’arte contemporanea: l’armonia e le proporzioni rinascimentali interagiscono con prospettive distorte, ingannevoli ed equivoche interpretazioni delle opere esposte. La stessa parola “Dream” nel titolo della mostra “L’arte incontra il sogno” evoca una complessità di significati ed emozioni che, essendo scatenate da artisti contemporanei, si spogliano della poeticità rassicurante del passato per ammantarsi di paure, incubi. Visioni e sospensione dell’animo. Sognare è sinonimo, dunque, di errare, nel senso etimologico di vagare; vagare senza meta nelle pieghe più riposte dell’inconscio. L’intelletto non deve interferire in questo viaggio. Eppure quest’invocata deriva dell’intelletto sembra essere disattesa dalla scelta del curatore di scandire le varie tappe di questo viaggio onirico con racconti, recitati da attori professionisti, scritti da Ivan Cotroneo e ascoltabili mediante l’audioguida inclusa nel biglietto d’ingresso.

Se lodevole è l’iniziativa d’assegnare un’altra funzione all’audioguida che non sia quella notoriamente illustrativa delle opere, tuttavia la narrazione anziché essere “un’amplificazione di una sensazione interiore” diviene una riflessione a voce alta, che media un codice artistico in favore del visitatore. Codice ritenuto accessibile a pochi. Considerato poi che le riflessioni su alcune opere giapponesi sono comunque quelle di uno scrittore occidentale, è sempre vivo il dibattito se l’arte contemporanea sia un monologo dell’artista con se stesso, se riesca a comunicare, se il suo linguaggio sia universale o personale, se sia comunque sempre necessario un filtro, una mediazione, fino a quando non ci sarà una cultura più approfondita e diffusa a riguardo, o se si possa parlare di arte solo quando essa effettivamente abbia qualcosa da dire, a prescindere dalle conoscenze del visitatore.

Superato il concetto del “museo contenitore”, data la presenza di alcune opere site-specific, ovvero ripensate dall’artista per il luogo stesso che le ospita, e rinviate le discussioni, la mostra si propone come un viaggio surreale, che muove dalle zone più in ombra a quelle più meditative, fino ad arrivare agli spazi celesti. Viaggio in cui è possibile disorientarsi ed è per questo che è necessario incastonare della sabbia in una bussola (Giovanni Anselmo). L’acqua e l’immersione in essa in uno stato di trance (Bill Viola), l’ombra, i pixel e i codici a barre di un ex Dj (Ryoji Ikeda), le illusioni ottiche labirintiche (Peter Kogler), sono specchi di dimensioni interiori da attraversare come “La pioggia di stelle” (Tsuyoshi Tane) che dilata, rallentandolo, il tempo; sono spazi da percorrere in salita, addentrandosi, come nella caverna che unisce i due piani della mostra appoggiandosi alle soffici pareti della Patagonia (Alexandra Kehayoglou), fino all’incontro dell’alba col giorno e del crepuscolo con la notte (JamesTurrell). Sogni inafferrabili anche sdraiandosi sul pavimento per osservare un cielo stellato, corredato da numeri compresi tra 1 e 9, perché allo zero l’anima trova il suo riposo (Tatsuo Miyajima). Numeri che si susseguono, ora lenti ora veloci, come il tempo stesso della vita interiore.

“DREAM. L’arte incontra i sogni” completa la trilogia iniziata nel 2016 con “LOVE. L’arte incontra l’amore” e proseguita l’anno successivo con “ENJOY. L’arte incontra il divertimento”

DREAM. L’arte incontra i sogni c/o il Chiostro del Bramante, via della Pace. Fino al 25/08/19. Curatore: Danilo Eccher. Catalogo: Skira. Orari: dal lunedì al venerdì 10 – 20; sabato e domenica 10 – 21 (la biglietteria chiude un’ora prima). Biglietto con audioguida: intero € 14; ridotto € 12; Tutti i giovedì ingresso per tutti gli studenti universitari di qualunque ateneo e fino a 26 anni (promozione valida solo presso la biglietteria del Chiostro). La convenzione Carta Docente / 18 app è attiva su ticketone. Per informazioni: tel. 06.68809035.

19 luglio 2019