Al Campus Bio-Medico un nuovo centro di cure palliative

Si chiama “Insieme per la cura”: 60 posti – 12 residenziali e 48 in assistenza domiciliare – all’interno della Riserva naturale regionale di Decima Malafede

“Insieme per la cura”: il nome del nuovo centro di cure palliative inaugurato dall’Università Campus Bio-Medico racchiude già l’obiettivo della nuova struttura, vale a dire garantire la migliore qualità delle cure per i pazienti in fase avanzata di malattia, offrendo al territorio un servizio ispirato da una visione olistica dell’assistenza alla persona. In tutto 60 posti autorizzati dalla asl Roma2, di cui 12 residenziali e 48 in assistenza domiciliare, il centro si trova all’interno della Riserva naturale regionale di Decima Malafede, nella zona di Trigoria e si inserisce nel complesso di via Àlvaro del Portillo 15 a Roma, all’interno dell’edificio polifunzionale Cesa che ospita le attività del Centro per la Salute dell’anziano promosse dalla Fondazione Alberto Sordi, «colmando uno dei bisogni di assistenza del territorio», spiegano dal Campus.

“Insieme nella cura” infatti – che accoglie in questi giorni i primi pazienti – opera in stretta connessione con la rete assistenziale del territorio per garantire la continuità della cura. L’obiettivo: mettere al centro quanti abbiano bisogno di una assistenza per malattie in fase avanzata, per la cura del dolore e di altri sintomi. A fare da cardine, «il rispetto della persona, delle sue caratteristiche e delle sue volontà, l’informazione al paziente e ai suoi familiari su tutte le fasi della malattia e l’alta considerazione per la relazione di cura». L’hospice infatti è stato concepito con l’obiettivo di ricreare il comfort di vita di un ambiente domestico grazie a stanze ampie e moderne nelle quali è possibile portare anche il proprio animale da compagnia.  Le camere sono attrezzate con aria condizionata, minifrigo, servizi igienici attrezzati, campanello di chiamata, letto elettrico, luce individuale. Grande attenzione poi agli spazi di socializzazione – al moment non utilizzabili a motivo dell’emergenza sanitaria in corso -, come la tisaneria, aperta 24 ore su 24, e gli ambienti comuni per incontri e attività ricreative e, ancora, la sala da pranzo, la cappella, l’ampia terrazza e il giardino esterno. L’idea di fondo, spiegano dal Campus, è che il benessere della persona è parte integrante della cura.

Ad assistere i pazienti, un’equipe di medici e infermieri palliativisti, psicologi, operatori socio-sanitari, fisioterapisti, oltre agli assistenti sociali e spirituali. Attiva anche una rete di volontari, per assicurare ogni giorno la presenza di persone adeguatamente formate a sostegno della qualità della vita del malato. A domicilio, il paziente viene seguito giornalmente grazie a un Piano di assistenza individuale. Lo stretto rapporto con l’Università Campus Bio-Medico di Roma rende continuo lo scambio professionale e permette continue occasioni di crescita, formazione e ricerca per il personale, gli studenti e i volontari coinvolti. Nell’ateneo è già attivo un master in cure palliative e da anni, anche grazie al corso di laurea in Infermieristica, è grande l’attenzione per i temi dell’assistenza. Lo dimostrano i tanti convegni svolti, gli studi scientifici e la Carta dei Diritti del Caregiver familiare, prima in Italia a definire lo statuto di una figura centrale nell’assistenza al malato. «Un impegno a tuttotondo che oggi si completa con l’avvio di servizi indispensabili per il sostegno delle persone più fragili del territorio», si legge nel comunicato di presentazione della nuova struttura.

Per il vice presidente della Regione Lazio Daniele Leodori, «da oggi si aggiunge un altro pezzo di offerta assistenziale nella nostra regione. Aprire un hospice e in particolare presso il Campus Bio-Medico di Roma è molto importante per la Regione Lazio e sono sicuro che affrontare il tema delle cure palliative con la delicatezza e la cura alla persona tipiche del servizio che offre il Campus Bio-Medico sarà un risultato che questa regione potrà rivendicare ovunque». Soddisfazione anche nelle parole dell’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, che vede nell’attività dell’hospice «un ulteriore tassello per migliorare l’assistenza a servizio dell’uomo e l’umanizzazione delle cure. Un grande in bocca al lupo – aggiunge – a tutti gli operatori che stanno contrastando il Covid ma non tralasciano le altre cure. Abbiamo rinnovato l’accordo con l’Università Campus Bio-Medico nei prossimi giorni e soprattutto sta per partire la campagna di vaccinazione Covid che è un segnale di speranza in un momento in cui ne abbiamo tanto bisogno».

Nelle parole della direttrice Maria Grazia De Marinis, “Insieme per la cura” «seguirà i pazienti del territorio laziale, creando una forte continuità di cura tra i pazienti seguiti nel nostro Policlinico universitario. Questo centro – ha ricordato – nasce in una università in cui è attivo da diversi anni un master di primo e secondo livello sul tema delle cure palliative e che ha inserito le cure palliative nei piani di studio di medici e infermieri per diffondere la cultura della palliazione, fondamentale per i nostri pazienti».

17 dicembre 2020