Al Campus Bio-Medico la “stella” di qualità in sanità

Il policlinico universitario è il primo della Capitale a conquistare il riconoscimento della Joint Commissione International per sanità, didattica e ricerca. Nel Lazio l’unica altra struttura accreditata Jci è l’ospedale pediatrico Bambino Gesù

 

Il policlinico universitario Campus Bio-Medico conquista la stella della Joint Commission International (Jci), l’accreditamento internazionale che certifica l’aderenza a 368 standard di qualità delle prestazioni sanitarie erogate. Per l’Italia, si tratta della stella numero 18, che consolida quindi il primato del Paese nella classifica europea delle strutture ospedaliere, secondo l’organizzazione internazionale che detiene gli standard più severi a livello mondiale.

La struttura ospedaliera, commenta il presidente del Comitato del Campus che ha coordinato le attività per l’accreditamento, Joaquín Navarro-Valls, «è da sempre impegnata a porre la persona al centro, ma volevamo che questo impegno fosse misurabile con parametri oggettivi, in base ai migliori standard internazionali». La certificazione ottenuta infatti non riguarda soltanto l’attività sanitaria, ma anche quella didattica e di ricerca. L’integrazione di tutte queste dimensioni, spiega il presidente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Felice Barela, «è un compito impegnativo per ogni policlinico universitario ma proprio per questo abbiamo scelto di puntare all’accreditamento Jci nella forma più ampia, comprendente non solo l’ambito sanitario».

Quello del Campus dunque è il primo ospedale universitario della Capitale a ottenere il riconoscimento per “Academic Medical Center Hospital”. In tutta Italia solo altri due policlinici, quelli di Udine e Trieste, vantano il medesimo certificato di qualità, mentre nel Lazio una sola altra struttura è accreditata Jci: l’ospedale pediatrico Bambino Gesù, dove solo la scorsa estate l’applicazione degli standard di sicurezza Jci a seguito di un improvviso e violento incendio aveva consentito il salvataggio in pochi minuti dei piccoli pazienti, alcuni dei quali intubati.

La Joint Commission International è un’organizzazione internazionale con sede a Chicago, nata 75 anni fa per migliorare la qualità e la sicurezza dell’assistenza sanitaria. Oggi è il più grande ente di accreditamento in sanità, con ramificazioni in 90 Paesi di ogni continente, dove ispeziona quasi 20mila organizzazioni e servizi sanitari. Averne ottenuto la stella, per il direttore generale del Policlinico Campus Bio-Medico Gianluca Oricchio, è «una garanzia assoluta di qualità e sicurezza per i nostri pazienti». Per comprendere la severità dei parametri richiesti, spiega, «basta scorrere la check list per la sicurezza del paziente in sala operatoria: ben 21 adempimenti solo per regolare la fase che precede l’anestesia, la fase chirurgica e quindi l’uscita dalla sala».
L’accreditamento Jci è su base volontaria e in costante aggiornamento. Raggiunto il riconoscimento, le strutture sanitarie restano infatti sotto stretta osservazione e basta la mancata aderenza a un solo standard per perdere la prestigiosa “stella”. Controlli possono scattare anche all’insorgere di problemi rilevati a mezzo stampa. Ogni tre anni le strutture accreditate devono sottoporsi a un nuovo esame, condotto in loco dai valutatori della Joint Commission International.

25 settembre 2014