Ain Karim, 20 anni di «sorrisi ritrovati»

A San Romano Tiburtino la Messa del cardinale Vallini in occasione dell’anniversario della casa famiglia: «Tante mamme qui hanno ritrovato la forza»

A San Romano Tiburtino la Messa del cardinale Vallini in occasione dell’anniversario della casa famiglia: «Tante mamme qui hanno ritrovato la forza» 

«Col vostro impegno avete aiutato tante mamme a ritrovare il sorriso». Il cardinale vicario Agostino Vallini si è rivolto con queste parole ai volontari di Ain Karim presenti nella parrocchia di San Romano al Tiburtino, sabato 22 aprile, alla Messa che ha presieduto in occasione dei vent’anni della casa famiglia. In prima fila, ad ascoltarlo anche tante mamme con i loro bambini ospiti della struttura. C’era Carmen, giunta in Italia dal Perù alcuni anni fa, accolta mentre era incinta e in difficoltà economiche. Durante la Messa, ha pregato per tutte le madri che vivono quella condizione che lei conosce bene.

C’era Selam, giunta a Roma dalla Repubblica Democratica del Congo alla ricerca di un lavoro. Anche lei era incinta quando ha chiesto aiuto ad Ain Karim. Con la sua bimba in braccio, ha portato il pane all’altare durante l’offertorio, ricevendo la benedizione del cardinale. Vallini ha continuato a parlare ai volontari con parole di gratitudine «per l’aiuto donato a chi ne ha bisogno, a chi sta male. In questi vent’anni sono stati salvati tanti bambini dall’aborto, tante mamme hanno ritrovato la forza di ricominciare, di affrontare la vita», ha detto il cardinale durante l’omelia.

Parole di ringraziamento anche per monsignor Giuseppe Marciante, ausiliare per il settore Est, che è stato parroco per vent’anni a San Romano e che ha contribuito alla nascita della casa famiglia, e per Paola Lamartina, responsabile della struttura: «Il loro cuore si è aperto a chi ha bisogno, un cuore sensibile a quell’esperienza difficile delle mamme in difficoltà che attendevano dei bambini, talvolta frutto di tanto dolore, di tanta sofferenza – ha aggiunto Vallini -. Nonostante le difficoltà sono andati avanti. Il Signore ha aperto le strade, sono arrivati tanti volontari, hanno aiutato tante persone», in vent’anni circa 500 mamme e quasi mille bambini giunti da diversi Paesi del mondo.

«La casa famiglia è nata dalla
volontà della parrocchia di aprirsi alla realtà del sociale e della carità – ha spiegato monsignor Marciante -. Ain Karim è come un porto dove si approda, dopo aver provato le tempeste della vita. Ma non è solo un punto di approdo. È anche un punto di ristoro per le fatiche. E diventa un luogo dal quale ripartire. Infatti, oltre alla casa famiglia sono state realizzate le comunità alloggio, realtà dove più mamme stanno assieme, e la cooperativa En Kanà per poter dare loro un lavoro e aiutarle a mantenersi e a mantenere i bambini». Grazie agli appartamenti della casa famiglia anche la parrocchia è riuscita a rispondere all’appello di Papa Francesco e ad accogliere alcuni profughi.

«Abbiamo ospitato un’intera famiglia di profughi venuti dalla Libia e una serie di ragazzi che sono riusciti a ottenere i permessi per restare in Italia», ha raccontato il parroco monsignor Marco Fibbi. Una collaborazione continua, quella tra parrocchia e casa famiglia. «I bambini e le mamme ospiti trovano nella parrocchia un punto di riferimento, ad esempio, per il battesimo dei bambini e per la loro formazione spirituale. Siamo felici che la casa famiglia mantenga San Romano come riferimento perché la presenza di chi vive lì arricchisce anche la nostra comunità».

 

24 aprile 2017