Aids, Fict: «Invitare i giovani a non abbassare la guardia»

Nella Giornata mondiale contro la malattia, il 1° dicembre, il meeting della Federazione italiana comunità terapeutiche. «Rilanciare la prevenzione»

“Aids: solidarietà globale, responsabilità condivisa, nel periodo del Covid-19″. Questo il titolo del social meeting realizzato ieri pomeriggio dalla Federazione italiana comunità terapeutiche (Fict) e visibile sul canale Youtube da oggi, 1° dicembre, Giornata mondiale contro l’Aids. A spiegarne il senso è il presidente della Federazione, Luciano Squillaci, che parla di «dati allarmanti». Più volte, riferisce, «abbiamo denunciato che non si crede più all’esistenza dell’Hiv e purtroppo la Relazione 2020 al Parlamento in materia di droghe lo dimostra in modo chiarissimo: oltre il 30% dei casi raggiunge lo stadio di Aids conclamato, ignorando la propria sieropositività. Fino al 2005 questa percentuale era del 15% circa. Sono diagnosi tardive – prosegue Squillaci – che non solo determinano un dramma per chi si ammala ma segnano un ritorno indietro agli anni ‘80 per quella che è l’unica vera cura adeguata in tema di Aids: la prevenzione».

La Fict, spiega ancora il presidente, offre diversi servizi attraverso i quali «si prende cura dei malati di Aids, offrendo un supporto non solo farmacologico ma anche psicologico, rieducativo e motivazionale per la tutela della dignità della persona, all’interno di un sistema di rete che vede il coinvolgimento delle realtà sanitarie locali». Tuttavia «non basta prendersi cura di chi soffre e non basta parlare di Aids solo nella Giornata mondiale». Secondo Squillaci, «serve informare le persone e fare in modo che tutti possano avere accesso alle cure e siano spinti a fare il test per la diagnosi di sieropositività. Occorre frenare questo “mondo sommerso” che comporta una maggiore probabilità di trasmissione della malattia, tramite campagne informative e di prevenzione, ma soprattutto rimettendo l’Aids e la lotta ai comportamenti a rischio al centro dei percorsi educativi con i ragazzi». Facendo i conti anche con l’emergenza sanitaria in corso, che «ha esasperato le sfide affrontate dalle persone che convivono con l’Hiv, incluso l’accesso all’assistenza sanitaria salvavita, ampliando le disuguaglianze sociali ed economiche che aumentano la vulnerabilità dei gruppi esposti all’Hiv».

Nel corso del social meeting viene presentato anche il video “Lettera al virus”, opera di un ospite di Casa Lamar, con la musica del cantante rap Ernesto Di Stefano, per lanciare un messaggio ai giovani e ricordare che il virus dell’Hiv ancora c’è.

1° dicembre 2020