Ai Santi Apostoli la novena dell’Immacolata con i cardinali

Si rinnova la tradizione nella parrocchia del centro storico: appuntamento ogni sera alle 18.30. L’impegno per i poveri, l’ascolto nelle confessioni

Venerdì sera, 29 novembre, è stato il cardinale vicario Angelo De Donatis ad aprire la novena dell’Immacolata che ogni anno, in vista dell’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, si celebra nella basilica dei Santi XII Apostoli per pregare e venerare la Vergine. «Anche quest’anno – spiega frate Agnello Stoia, parroco della comunità a due passi da piazza Venezia – si rinnova il tradizionale appuntamento» che prevede ogni sera, alle 18.30, la Messa presieduta da un porporato. Già dal 1453 i francescani Conventuali, cui è affidata la parrocchia del centro di Roma, «arrivati a officiare nella basilica trovarono introdotto il culto dell’Immacolata», dice il religioso. In particolare, la celebrazione del vicario del Papa ha coinciso «con i festeggiamenti per tutti i santi del nostro ordine e il rinnovamento della nostra fedeltà di frati alla Chiesa, nel giorno in cui facciamo memoria dell’approvazione della Regola di San Francesco da parte di Papa Onorio III», a dire «il nostro rinnovato impegno a servire la Chiesa di Roma» dove «il nostro santuario è da sempre uno spazio che dà voce a chi non ne ha, cioè agli ultimi».

Speciale è infatti l’attenzione ai più poveri «non solo grazie alle attività del gruppo per la carità della San Vincenzo – continua frate Stoia – ma anche con un Centro di ascolto che sul territorio sta coordinando altri centri in fase di attivazione» e dove «chi viene a chiedere aiuto non si accosta alla nostra realtà solo per soddisfare un bisogno materiale ma partecipa poi alla Messa domenicale», inserendosi quindi nella comunità e «realizzando concretamente l’immagine dei “poveri tra i principi” descritta nella sua Lettera dall’apostolo Giacomo, del quale la nostra basilica custodisce le reliquie insieme a quelle di san Filippo».

Il religioso sottolinea nello specifico il «servizio di comunione tra le Chiese» della basilica dei Santi XII Apostoli, «che è capo e madre di tutte le altre chiese nel mondo intitolate a san Giacomo e a san Filippo». Lo scorso settembre, su invito dell’arcivescovo metropolita Mario Antonio Cargnello, «abbiamo portato a Salta, in Argentina, due reliquie insigni dei santi che della cattedrale sono i patroni tutelari, realizzando così quell’ecumenismo che si costruisce anche guardando ai martiri, come insegna Papa Francesco». Ancora, frate Stoia evidenzia «l’apertura alle questioni sociali della chiesa dei Santi XII Apostoli», che «due anni fa, ad esempio, si è fatta luogo di accoglienza per gli sfollati sfrattati da Quintavalle»: 76 nuclei familiari trovarono rifugio proprio nell’atrio della basilica. L’ascolto delle persone si realizza anche «e soprattutto nei confessionali: in molti infatti si accostano al sacramento della riconciliazione» così come tanti sono i turisti e i pellegrini che visitano la basilica «che appartiene a tutta la cristianità», aggiunge Stoia.

Concludendo, il religioso evidenzia come, pur non essendo «una parrocchia tradizionale per la collocazione nel centro della Capitale, e quindi in una zona non certo residenziale, tante sono le famiglie che chiedono di poter preparare qui i figli ai sacramenti: attualmente sono 80 i bambini che frequentano da noi il catechismo».

2 dicembre 2019