Afghanistan, Unhcr: le procedure di asilo siano più veloci

L’Alto commissario Onu per i rifugiati Filippo Grandi ha incontrato il ministro dell’Interno del governo provvisorio dei talebani e gli ambasciatori rimasti

L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) Filippo Grandi ha incontrato Serajuddin Haqqani, ministro dell’Interno del governo provvisorio dei talebani, e ha avuto l’opportunità di parlare con gli ambasciatori che sono rimasti in Afghanistan. Lo ha annunciato Chiara Cardoletti, responsabile dell’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, durante un’audizione nella Commissione diritti umani del Senato. Grandi si trova in Afghanistan da lunedì 13 settembre. «I talebani hanno dato la possibilità all’Unhcr di restare e alle nostre donne di continuare il loro lavoro con la popolazione locale – ha proseguito Cardoletti -. Per noi è fondamentale, sia dal punto di vista dei diritti che per una questione logistica».

Cardoletti ha avvertito che «alcuni afghani decideranno di muoversi verso l’Europa, che dovrà tenere le frontiere aperte e rendere più efficaci e veloci le procedure di asilo». Quindi ha aggiunto: «È giusto che la responsabilità di fenomeni globali sia condivisa con i Paesi limitrofi come il Tagikistan, il Pakistan e l’Iran. I Paesi europei devono assicurare un’accoglienza degna ed evitare che le persone rimangano per troppo tempo nei centri di accoglienza».

In Italia, Unhcr propone al governo di utilizzare il programma Welcome, che «mette in contatto i titolari di protezione internazionale con le aziende private, per permettere un rapido inserimento lavorativo – ha spiegato Cardoletti – ma anche di includere le persone che arrivano nel nostro programma di “community matching”, che prevede l’affiancamento di famiglie afghane a famiglie italiane».

17 settembre 2021