Afghanistan: l’Ue non legittima il governo talebano

Il Consiglio: «Lo valuteremo su rottura con il terrorismo, diritti e libertà», specie di donne e ragazze. La disponibilità a una «presenza minima a Kabul»

Il Consiglio dei ministri Ue disegna le linee di comportamento dell’Unione europea verso l’Afghanistan dei talebani, senza rinunciare al suo «impegno per pace e la stabilità nel Paese e al sostegno del popolo afghano». Lo fa in un documento approvato oggi, 21 settembre, in cui si afferma che l’impegno operativo dell’Ue e dei suoi Stati membri in Afghanistan «sarà attentamente calibrato sulla politica e sulle azioni del gabinetto provvisorio nominato dai talebani». L’Ue, in sostanza, «non gli conferirà alcuna legittimità» ma lo «valuterà rispetto ai cinque parametri concordati dai ministri degli affari esteri dell’Ue alla loro riunione informale in Slovenia il 3 settembre 2021».

Rispetto della libertà di movimento, dei diritti umani, del diritto internazionale, rottura di ogni rapporto con il terrorismo e, infine, la definizione di un governo inclusivo. Questi i parametri ai quali il governo talebano si deve attenere. Anche se, si legge nella nota diffusa dalle istituzioni europee, sono «di particolare interesse» per l’Ue «i diritti delle donne e delle ragazze». L’Unione monitorerà quindi «politiche e azioni» dei talebani, ma si dice comunque disponibile a una «presenza minima a Kabul», anche per facilitare «la fornitura di aiuti umanitari e il monitoraggio della situazione umanitaria e coordinare la partenza sicura e ordinata di tutti i cittadini stranieri e afgani che desiderano lasciare il Paese». Non solo: l’Unione europea si è impegnata anche ad avviare «una piattaforma politica regionale di cooperazione» con i Paesi confinanti con l’Afghanistan.

21 settembre 2021