Afghanistan: «La comunità internazionale non volti le spalle ai bambini affamati»

L’appello di Save the Children, che avverte: 2 milioni di persone perderanno l’assistenza alimentare. «Particolarmente critica» la condizione di bambini e famiglie

Nell’Afghanistan che affronta per il terzo anno consecutivo una siccità devastante, nel quale quindi è sempre più difficile reperire acqua e cibo, il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha annunciato che escluderà altri due milioni di persone dall’assistenza alimentare. Lo riferisce Save the Children, che dal settembre 2021 ha raggiunto nel Paese più di 4 milioni di persone, tra cui 2,1 milioni di bambini, rinnovando l’invito alla Comunità internazionale a rispettare i propri obblighi nei confronti del popolo afghano

«I bambini e le loro famiglie in Afghanistan vivono una situazione particolarmente critica, dopo anni di siccità e crisi economica – riferisce Arshad Malik, direttore di Save the Children in Afghanistan -. In un recente sondaggio condotto da Save the Children in alcune province, tre quarti dei minori (76,1%) hanno affermato di mangiare meno rispetto all’anno scorso e sempre più bambini vengono spinti in situazioni non sicure come il lavoro minorile, mentre le loro famiglie lottano per andare avanti. In occasione della riunione dei governi internazionali a Bruxelles la prossima settimana per discutere dell’Afghanistan – prosegue -, li invitiamo a mantenere i propri obblighi e impegni nei confronti del popolo afghano. È davvero spaventoso pensare all’ulteriore miseria che i bambini dovranno affrontare a causa di questi tagli». Per Malik, «questo non è il momento di andarsene. Servono più fondi, non meno. Senza più adeguati finanziamenti la risposta agli aiuti sarà paralizzata, il che significa più minori affamati, malnutriti e malati – avverte -. Il tempo stringe per i bambini dell’Afghanistan. La comunità internazionale deve agire per impedire che moltissimi bambini vedano il loro futuro compromesso a causa della crisi alimentare».

I bambini nel Paese, ricordano dall’organizzazione internazionale, soffrono già a causa di una drastica mancanza di cibo, risultato di una combinazione letale di cambiamento climatico e povertà. Save the Children opera in Afghanistan dal 1976, ed è stata accanto alla popolazione anche durante periodi di conflitto, cambiamenti di regime e disastri naturali. Ha programmi in 9 province e lavora con partner in altre 6. Da quando i talebani hanno ripreso il controllo nell’agosto 2021, ha intensificato la sua risposta per sostenere il crescente numero di bambini che hanno bisogno di aiuto in aree precedentemente inaccessibili, fornendo assistenza sanitaria, nutrizione, istruzione, protezione dell’infanzia, alloggi, acqua, servizi igienico-sanitari, sicurezza alimentare e sostegno ai mezzi di sussistenza.

7 settembre 2023