Affido e adozione, il Forum famiglie lancia #Dònáti

La campagna partita dal Villaggio per la Terra. Don Gentili (Cei): «Un bambino in istituto costa 2.500 euro al mese, in affido 500», Palma (Politiche familiari): «Un euro investito sulla famiglia dà dieci volte tanto»

Se non noi, chi? Perché non dobbiamo accogliere? Sono queste le domande a cui hanno risposto le famiglie che hanno adottato o preso in affidamento un bambino. Oltre all’ambiente, al Villaggio per la Terra, la manifestazione voluta da Earth Day Italia e Movimento dei Focolari, dal 21 al 25 aprile, ampio spazio è stato dedicato al tema della famiglia. Lanciata la campagna Dònáti (i due accenti non sono un caso) «per sensibilizzare le famiglie italiane all’affido e all’adozione», ha detto Gianluigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari. Protagoniste le storie di chi ha aperto la porta della propria casa come Alessandro e Claudia. «Avevamo tre figli. Poi abbiamo saputo che stavano cercando una coppia per una bambina affetta da una grave patologia cerebrale», racconta Claudia. E in quel momento è scattata la molla: «Abbiamo deciso di essere la sua famiglia», dice suo marito Alessandro. E, lei, la piccola Emanuela, è in prima fila ad ascoltare i suoi genitori. «Poi abbiamo preso in affidamento un’altra bambina che aveva vissuto in istituto fino ai dodici anni».

Vite rigenerate dall’amore, come quella di Tatiana, figlia adottiva,originaria della Bolivia. «A fare famiglia non è solo il legame di sangue ma sentirsi amati e accolti». Parole che fanno eco a quelle di Kinga, polacca, affidata alla famiglia di una sua compagna di scuola. «Mi hanno insegnato che con poco si può offrire tanto», dice. Per dare gambe a queste realtà però è  fondamentale la politica. «Un euro investito sulla famiglia dà dieci volte tanto», sottolinea Michele Palma, direttore generale del Dipartimento delle politiche familiari. I numeri parlano chiaro. Dal 2012 ad oggi sono arrivati in Italia 14mila ragazzi non accompagnati. «Vorrei lanciare una nuova frontiera: quella del tutore volontario per stranieri arrivati soli in Italia», spiega Filomena Albano, Autorità Garante per l’Infanzia e l’adolescenza. «Questo non vuol dire convivenza e sostegno economico. È una forma di accompagnamento».

Non siamo solo di fronte ad una crisi economico finanziaria. «Siamo analfabeti di solidarietà», dice Marco Giordano, presidente di Progetto Famiglia. Questa la ricetta: «Hai problemi con tuo figlio adolescente? Accogline un altro. Hai problemi di coppia? Allarga le porte». E quando ci si apre entra la luce. «La speranza uno non se la può dare da solo», dice Marco Mazzi, presidente di Famiglie per l’accoglienza. Nel mondo ci sono 140 milioni di bambini senza famiglia. «Un bambino in istituto costa 2.500 euro al mese, in affido 500»,  spiega don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio per la pastorale familiare della Cei. In Italia le adozioni sono crollate. «Sono circa mille all’anno quando prima sfioravano le 4mila», sottolinea Giuseppe Salomoni, dell’associazione Amici dei bambini. Alessia Rossato della Comunità Giovanni XXIII ha una casa famiglia dove si accolgono donne vittima di tratta e bambini con gravi patologie. «Non siamo noi  a spingere le loro carrozzine, sono loro a farci capire l’essenziale». Condividere è dunque la strada per moltiplicare la gioia. «Dove si protegge un bambino si tutela l’umanità», dice il vescovo Paolo Lojudice, ausiliare per il settore Sud della diocesi di Roma. Intanto vengono distribuiti semi di girasole come invito a saper guardare dove c’è amore e calore.

26 aprile 2018