Aereo ucraino caduto in Iran, 176 i morti
Le scatole nere restano a Teheran. Il volo decollato poche ore dopo il lancio dei missili contro basi militari in Iraq. Il dolore della Chiesa greco cattolica ucraina
Saranno coordinate da Iran e Ucraina le indagini per stabilire le cause dello schianto dell’aereo precipitato ieri, 8 gennaio, dopo il decollo da Teheran, con oltre 170 persone a bordo. 176, in tutto le vittime, di cui 11 cittadini ucraini, 82 iraniani, 63 canadesi, 10 svedesi, 4 afgani, 3 tedeschi e 3 britannici. La conferma è arrivata dal ministro degli Esteri di Kiev Vadym Prystaiko, che ha riferito di aver parlato col suo omologo iraniano Javad Zarif e di aver concordato «un coordinamento stretto» delle indagini sul disastro. A bordo dell’aereo infatti – un Boeing-737 della Ukraine International Airlines diretto a Kiev – viaggiavano soprattutto passeggeri iraniani.
In precedenza l’agenzia di stampa Mehr aveva rilanciato le dichiarazioni del capo dell’aviazione civile di Teheran Ali Abedzadeh, che aveva escluso una consegna delle scatole nere dell’aereo agli Stati Uniti o alla Boeing. Secondo un tracker di volo l’aereo aveva lasciato lo scalo internazionale Imam Khomeini di Teheran alle 6.12, poche ore dopo la partenza di missili iraniani che avevano colpito due basi irachene dove sono di stanza militari americani e della coalizione internazionale anti Daesh.
Nella notte l’Organizzazione per l’aviazione civile iraniana ha pubblicato sul suo sito la notizia che l’areo, «che all’inizio si dirigeva verso est per lasciare la zona dell’aeroporto, ha girato a destra a causa di un problema e stava tornando all’aeroporto nel momento dell’incidente». Le agenzie di intelligence occidentali ieri in serata avevano scartato l’ipotesi che il Boeing 777 ucraino fosse stato colpito da un missile. Ma per tutta la giornata di ieri sull’incidente era stato giallo, spingendo molte compagnie a cambiare rotta ai propri voli, evitando uno spazio aereo considerato ad alto rischio per i venti di guerra.
«Esprimo le mie sincere condoglianze alle famiglie e ai cari delle vittime. Sono solidale con il vostro dolore e prego Dio di sostenervi nel profondo dolore per la perdita dei vostri cari», è il messaggio del capo della Chiesa greco-cattolica ucriana Sviatoslav Shevchuk, che invita i fedeli «a pregare per tutti coloro che hanno perso la vita nell’incidente, indipendentemente dalla loro nazionalità e appartenenza religiosa. Possa il Signore essere misericordioso con i defunti e dare conforto ai loro cari», è l’invocazione.
9 gennaio 2020