Adorazione perpetua, convegno al Divino Amore

L’obiettivo: allargare la rete della preghiera eucaristica continua coinvolgendo una parrocchia per ognuna delle 36 prefetture

L’obiettivo: allargare la rete della preghiera eucaristica continua coinvolgendo una parrocchia per prefettura. La prima a Roma: la basilica di Santa Anastasia

Dare la possibilità a tutti di adorare il Signore e pregare davanti al tabernacolo sempre, senza un limite di orario. Anche nel silenzio della notte. È questo l’obiettivo principale dell’adorazione eucaristica perpetua che a Roma si tiene nella basilica di Santa Anastasia al Palatino e in sette parrocchie della diocesi. In particolare, per il settore Ovest a Santa Maria Madre della Provvidenza a Monteverde; per il settore Est a Sant’Agapito e a Sant’Ireneo a Centocelle; per il Sud, a Santa Giovanna Antida a Fonte Meravigliosa e a San Giovanni Battista de La Salle, al Torrino; per il settore Nord al Preziosissimo Sangue al quartiere Fleming e a Santa Bernadette Soubirous, a Colli Aniene.

Per cercare di ampliare questa esperienza, domenica 18 ottobre, nell’auditorium del santuario nuovo del Divino Amore, si tiene a partire dalle 15 il convegno degli adoratori della diocesi di Roma. «In occasione di questo anno giubilare – spiega don Alberto Pacini, rettore di Sant’Anastasia – vorremmo proporre di allargare l’adorazione eucaristica perpetua a 36 parrocchie romane, cioè una per prefettura. L’idea è stata già presentata al cardinale vicario Agostino Vallini, che ci ha incoraggiati a continuare su questa strada; adesso la vogliamo illustrare anche agli altri parroci che abbiamo invitato al convegno e capire come poterla realizzare».

All’incontro, che sarà presieduto dal  cardinale Ennio Antonelli, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la famiglia, parteciperanno con le loro testimonianze anche i parroci delle comunità dove attualmente è in corso l’adorazione perpetua. «La gente ha un bisogno reale di stare in silenzio, dopo una giornata di confusione – racconta don Pacini -, per questo è importante dare a tutti la possibilità di trovare aperta una chiesa sempre, anche nel cuore della notte, e di sostare davanti al tabernacolo per poter affidare a Gesù le gioie e i dolori». E allora anche le difficoltà logistiche e di organizzazione diventano superabili, come è successo nella basilica di Sant’Anastasia, dove arrivano in tanti, da ogni angolo della Capitale.

«La nostra chiesa – riferisce don Alberto – è stata la prima a Roma. Certo, per l’adorazione continua è necessario organizzarsi ma non è complicato. Basterebbe fare un’ora alla settimana a testa tra i parrocchiani volontari. Bisogna fare un po’ di sacrificio, ma la gratificazione è davvero grande». Solo in Italia, continua, «sono circa ottanta le chiese che ospitano l’adorazione perpetua, di cui tre sono cappelle ospedaliere. Nel mondo poi è molto diffusa. Nelle Filippine quasi tutte le chiese hanno una cappella aperta giorno e notte, e anche negli Stati Uniti sono moltissime. In Spagna poi esistono addirittura delle Confraternite dell’adorazione eucaristica nella notte».

14 ottobre 2016