Adorazione eucaristica, cresce la diffusione nelle parrocchie

Al Divino Amore il primo convegno diocesano degli “adoratori”, con il cardinale Antonelli. Riaffermata l’Eucaristia come centro della vita cristiana

Al Divino Amore il primo convegno diocesano degli “adoratori”, con il cardinale Antonelli. Riaffermata la necessità che l’Eucaristia sia al centro della vita cristiana

Nell’auditorium del nuovo santuario del Divino Amore si è svolto domenica 18 ottobre il primo convegno diocesano degli adoratori di Roma. La Messa concelebrata, con breve adorazione e benedizione eucaristica, ha concluso la serata nel nuovo santuario. Circa 400 i presenti, accompagnati dai loro parroci, venuti non solo da parrocchie romane ma anche da quelle di altre diocesi del Lazio. Comunità nelle quali, ormai da anni, l’Eucaristia è segnatamente il “cuore della vita della comunità cristiana”. Infatti non si tratta di fare nascere solo l’adorazione eucaristica, che esiste in quasi tutte le parrocchie di Roma, per poche ore, o anche per diversi giorni alla settimana, ma di dare all’Eucaristia celebrata e adorata il posto centrale nella vita cristiana.

Il cardinale Ennio Antonelli ha sviluppato il tema proposto, “Il Padre cerca adoratori che lo adorino in spirito e verità (Gv 4)”, ripercorrendo il passo della Samaritana e mostrando la necessità che dalla contemplazione si passi alla trasformazione del cuore per poi vivere costantemente e quotidianamente la vita in Cristo. Ha presentato quindi anche la via piccola della santità, di santa Teresa di Lisieux, ricordando la canonizzazione dei coniugi Martin, genitori della carmelitana, presieduta dal Papa proprio poche ore prima. E ha risposto alle molte domande poste dall’uditorio.

I partecipanti al convegno hanno dato testimonianza di come l’Eucaristia, divenuta il centro della loro esistenza, grazie al sì generoso dei loro parroci che ne seguono il  cammino, sta portando frutti meravigliosi di speranza, in un mondo sempre più affannato e chiuso nell’angoscia e nel fallimento del vivere come se Dio non esistesse. Tra gli altri, ha preso la parola il diacono permanente Roberto Marianella, della parrocchia di Sant’Alessio a Case Rosse, che collabora all’opera di evangelizzazione che porterà a diffondere il culto eucaristico nelle parrocchie romane: incontrerà i parroci, nei settori e nelle prefetture, in un’opera imponente e capillare a cui collaborano già un centinaio di laici, formati in precedenza in corsi di evangelizzazione, appositamente tenuti nell’agosto del 2014 e 2015 presso la basilica di Sant’Anastasia.

 L’adorazione è l’attitudine necessaria per ben celebrare il mistero della Divina Misericordia ed è anche il suo naturale prolungamento, a cui volentieri partecipano tutti coloro che si sono resi conto di “Chi” è presente corporalmente nel sacramento per eccellenza. Si tratta di dare il giusto senso di consapevolezza al mistero celebrato. «Peccheremmo se non adorassimo colui che andiamo a ricevere», diceva sant’Agostino (cit. Sacramentum Caritatis n°67).

Creare una cordata di preghiera, coinvolgendo laici, religiosi e chierici, in forma di adorazione eucaristica perpetua, per la santificazione del clero, fu anche il grande appello che Papa Benedetto lanciò a tutti i vescovi del mondo, ad opera della Congregazione del Clero (8 dicembre 2007), e volle benedire l’iniziativa romana di creare cinque adorazioni perpetue, nei cinque settori della diocesi. Anche Francesco ha sottolineato l’importanza dell’adorazione: «Riconsacrare il tempio perché lì sia data gloria a Dio, perché il tempio è il luogo dove la comunità va a pregare, a lodare il Signore, a rendere grazie, ma soprattutto ad adorare. E questa verità vale per ogni tempio e per ogni cerimonia liturgica, dove ciò che è più importante è l’adorazione e non i canti e i riti, per quanto belli» (omelia a Santa Marta del 22 novembre 2013). Una sottolineatura che compare anche nella “Evangelii gaudium”: «La Chiesa non può fare a meno del polmone della preghiera, e mi rallegra immensamente che si moltiplichino in tutte le istituzioni ecclesiali i gruppi di preghiera, di intercessione, di lettura orante della Parola, le adorazioni perpetue dell’Eucaristia». Il cardinale Agostino Vallini auspica che la diocesi di Roma realizzi 36 adorazioni eucaristiche perpetue, in ciascuna delle prefetture di Roma, come frutto di un attivo contributo di ciascuna delle parrocchie che le costituiscono. Un segno anche in occasione del Giubileo della Misericordia.

Per formare le nostre comunità cristiane a porre l’Eucaristia al centro della vita parrocchiale, dall’inizio del nuovo millennio sono state celebrate a Roma oltre cinquanta settimane eucaristiche, in altrettante parrocchie, che hanno portato a sensibilizzare il tessuto diocesano al culto eucaristico. Già da circa 10 anni è attivo un sito, www.adorazioneperpetua.it, che collega in rete tutta l’Italia, rendendo possibile un’opera di evangelizzazione che ha portato alla nascita di oltre 80 adorazioni perpetue (di cui tre in cappelle ospedaliere) praticamente in tutte le regioni italiane. Sono stati celebrati 5 convegni nazionali, e convegni regionali in 13 regioni Italiane, da parte di questo movimento eucaristico che è parte attiva della più ampia Federazione Mondiale delle Opere Eucaristiche della Chiesa, approvata in modo definitivo il 22 gennaio 2009 dal Pontifico Consiglio per i Laici. È disponibile il manuale: “Eucaristia, pienezza della Divina Misericordia” a cura della Federazione Mondiale delle Opere Eucaristiche della Chiesa (ihscinquesettori@yahoo.it). (don Alberto Pacini, rettore Santa Anastasia)

21 ottobre 2015